Acque anossiche

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Le acque anossiche sono zone di acqua (marina o dolce) che sono state private dell'ossigeno, in esse comunemente disciolto. Questa condizione è generalmente trovata in aree che hanno scambi d'acqua limitati.

Nella maggior parte dei casi, all'ossigeno viene impedito di raggiungere livelli maggiori di profondità a causa di una barriera fisica (sill), oppure per una pronunciata stratificazione di densità. Le condizioni anossiche si verificheranno, se il tasso di ossidazione della materia organica provocato dai batteri è maggiore del rifornimento di ossigeno disciolto.

Le acque anossiche sono un fenomeno naturale,[1][2] e si sono verificate anche durante la storia geologica del Mar Baltico.[3][4] Recentemente, ci sono state alcune indicazioni sul fatto che l'eutrofizzazione ha incrementato l'estensione delle aree anossiche nelle zone incluse nel Mar Baltico e nel Golfo del Messico.

Le condizioni anossiche risultano da numerosi fattori; per esempio, condizioni di ristagno, stratificazione della densità,[5] immissione di materiale organico e forti termoclini. La produzione batterica di solfuro incomincia nei sedimenti, dove i batteri trovano substrati adatti, e dunque si espande dentro la colonna d'acqua.

Quando l'ossigeno è esaurito in un bacino, i batteri si dirigono verso il secondo accettore di elettroni che nell'acqua marina è il nitrato. Accade allora la denitrificazione, e il nitrato verrà consumato piuttosto rapidamente. Dopo aver ridotto alcuni altri elementi minori, i batteri si rivolgeranno alla riduzione del solfato. Se l'acqua del mare anossica diventa di nuovo ossigenata, i solfuri verranno ossidati a solfati secondo la reazione seguente:

HS- + 2 O2 → HSO4-

Bacini anossici[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Richards, 1965
  2. ^ Sarmiento 1988-B
  3. ^ Jerbo, 1972
  4. ^ Hallberg, 1974
  5. ^ Gerlach, 1994

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Gerlach, S.A. (1994) “Oxygen conditions improve when the salinity in the Baltic Sea decreases”. Marine Pollution Bulletin, 28: 413-416.
  • (EN) Hallberg, R.O. (1974) “Paleoredox conditions in the Eastern Gotland Basin during the recent centuries”. Merentutkimuslait. Julk./Havsforskningsinstitutets Skrift, 238: 3-16.
  • Jerbo, A. (1972) “Är Östersjöbottnens syreunderskott en modern företeelse?” Vatten, 28: 404-408.
  • (EN) Fenchel, Tom & Finlay, Bland J. (1995) Ecology and Evolution in Anoxic Worlds (Oxford Series in Ecology and Evolution) Oxford University Press. ISBN 0-19-854838-9
  • (EN) Richards, F.A. (1965) “Anoxic basins and fjords”, in Riley, J.P., and Skirrow, G. (eds) Chemical Oceanography, London, Academic Press, 611-643.
  • (EN) Sarmiento, J.L., Herbert, T.D., and Toggweiler, J.R. (1988-A) “Causes of anoxia in the world ocean”. Global Biochemical Cycles, 2(2): 115-128.
  • (EN) Sarmiento, J.A. et al. (1988-B) “Ocean Carbon-Cycle Dynamics and Atmospheric pCO2”. Philosophical Transactions of the Royal Society of London, Series A, Mathematical and Physical Sciences, Vol. 325, No. 1583, Tracers in the Ocean (May 25, 1988), pp. 3-21.
  • (EN) Zilli M., Guarino C., Daffonchio D., Borin S., Converti A. (2005) “The enigma of prokaryotic life in deep hypersaline anoxic basins”. Science, 307:121-123.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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