Achille Meneghini

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Achille Meneghini
NascitaGenova, 1889
MorteBardia, 1941
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
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Achille Meneghini (Genova, 1889Bardia, 1941) è stato un militare italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli studi compiuti a Chieti, frequentò l'Accademia militare di Modena.

Partecipò al primo conflitto mondiale, terminandolo come Maggiore al comando del Primo Battaglione del 48º Reggimento fanteria "Ferrara" [1]. Fu decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.

Tra le due guerre prestò servizio a Chieti, dove divenne nel 1936 Comandante del 96º Reggimento Fanteria, e a Bologna nella Divisione Pistoia.

Nell'aprile 1940 fu chiamato dal Generale Annibale Bergonzoli nel suo XXIII Corpo d'Armata in Libia prendendo parte alle operazioni sui due fronti: tunisino ed egiziano. Cadde durante la Battaglia di Bardia in Libia, combattuta tra il 3 e il 5 gennaio 1941, meritando la Medaglia d'Oro al Valore Militare[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo di Stato Maggiore di un Corpo d’Armata impegnato in sanguinoso ciclo operativo in zone desertiche, contro preponderanti agguerrite forze corazzate ed autotrasportate, sostenute da poderose artiglierie ed imponenti incontrastate azioni aeree, manteneva continui contatti diretti con le unità più duramente impegnate e con le stesse divideva i maggiori rischi per orientare personalmente i comandi sulle direttive del suo comandante. Determinatasi situazione precaria, culminante nell’assedio di una piazzaforte, si prodigava per alimentare la reazione. Nella crisi, non esitava a dirigere personalmente contrattacchi contro unità corazzate. Ridotto all’estrema difesa del suo comando accerchiato, costituiva un reparto di formazione e lo guidava con indomito ardore combattivo ad audaci contrassalti. Ferito, non desisteva dall’azione, sostituendosi a mitraglieri caduti e protraeva la cruenta impari azione con stoica fermezza in epica lotta a corpo a corpo fino a che cadeva colpito mortalmente. Nobile esempio di preclare virtù militari. Africa Settentrionale, luglio 1940 - gennaio 1941.»
— Bardia 1941

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Brigata Ferrara, su FrontedelPiave.info.
  2. ^ quirinale.it, http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=13008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ugo De Luca, Glauro Rosica e Mario Zuccarini, Toponomastica storica della città di Chieti, Tipolito C. Marchionne, 1975.