Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano

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Badia a Passignano

L'Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano si trova nel comune di Tavarnelle Val di Pesa in provincia di Firenze.

La Chiesa

Fu una delle più importanti comunità monastiche vallombrosane della Toscana. In origine essa era un antico castello vicino alla Pesa. A Passignano, già sede di un fortilizio longobardo e poi di un castello, fu edificato nel 890 un monastero benedettino.Il monastero benedettino, sorgeva presso l'Oratorio di San Michele a Passignano. poi divenuto vallombrosano per opera di Giovanni Leto, seguace di San Giovanni Gualberto. Quest’ultimo era nativo del vicino castello di Petroio e nel monastero di Passignano trascorse gli ultimi anni della sua vita, fino alla morte avvenuta nel 1073 e qui fu sepolto, il 12 luglio 1073.

Il monastero, accrescendosi, in breve tempo ad occupò tutta la parte alta dell’antico castello.

La Badia, intitolata a San Michele Arcangelo, divenne nel corso dei secoli centro religioso di primaria importanza. Nel 1221 fu confermato il possesso del castello con i terreni circostanti ai monaci vallombrosani. L'abbazia ebbe il riconoscimento da parte del papa Gregorio VII. Nel 1249 l'abbazia fu ricostruita e negli anni subì varie ristrutturazioni. L'abbazia è costituita da edifici di epoche diverse, la chiesa romanica ha un'unica navata con pianta a croce latina, trasformata all'interno e ampliata verso il presbiterio. Sotto la parte centrale del transetto si trova la cripta, un ambiente absidato, diviso in tre piccole navate da colonne in arenaria, con capitelli troncoconici. Nel 1255 l'abbazia , ad esclusione della chiesa, fu distrutta dagli Scolari di Montebuoni, il cui avo aveva donato all'abbazia alcuni terreni e gli Scolari presero d'assalto il convento con l'intenzione di riappropriarsene. Essi furono poi allontanati da Ruggero dei Buondelmonti che fu eletto abate di Passignano. La struttura attuale con le possenti mura e le torri merlate fu raggiunta nel 1440-1455 e completata nel 1472 con la costruzione del chiostro. Il monastero, soppresso nel 1866 e trasformato in villa- fattoria con interventi di restauro in stile neogotico, è ritornato dal 1986 in possesso dei monaci vallombrosani. Soltanto la chiesa conserva la sua primitiva funzione ed è caratterizzata da un impianto basilicale romanico del XII-XIII sec., sul quale sono stati apportati rifacimenti verso la fine del Cinquecento. Mantengono la propria originalità la torre campanaria, seppur rifatta nella parte terminale, e la cripta romanica a forma d’abside, coperta da volte a crociera poggianti su colonne. La facciata (1255 riflette i caratteri del rifacimento duecentesco, epoca alla quale risale anche la statua in marmo di San Michele Arcangelo che uccide il drago posta sulla cima del tetto. La statua fu tolta dalla sua sede, fu restaurata e poi portata all'interno della chiesa. A lato della chiesa si trova la torre campanaria in stile romanico, con filaretto di bianco alberese. Il complesso dell'abbazia è racchiuso in un vasto fortilizio tre-quattrocentesco e, in seguito, con ulteriori rimaneggiamenti è divenuto villa-fattoria.

Chiesa di San Biagio

San Biagio

Essendo la primitiva chiesa di San Michele rimasta inglobata nel complesso monastico, si rese necessaria fin dal 1080 l’edificazione di una nuova chiesa intitolata a San Biagio.

Quest’ultima fu rinnovata nelle forme attuali fra il 1335 e il 1340 e si presenta come un edificio a sala, affrescato con due cicli quattrocenteschi, ricoperti nel Seicento e riportati in luce nel 1892, ascrivibili a Filippo d’Antonio Filippelli.

Bibliografia

  • "Clante"-Centro di studi chiantigiani Civiltà romanica nel Chianti a cura di Renato Stopani, Poggibonsi, Arti Grafiche Nencini, aprile 1995
  • Giovanni Righi Parenti Guida al Chianti , Milano, SugarCo Edizioni s.r.l., novembre 1977

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