Generale Antonio Cantore (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni
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Generale Antonio Cantore | |
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Il Generale Antonio Cantore è stato un cacciatorpediniere (e successivamente una torpediniera) della Regia Marina.
Storia
Nell’agosto 1923, durante la crisi di Corfù, fu tra le navi poste a protezione del Dodecaneso da eventuali atti di ostilità da parte della Grecia[1].
Negli anni Venti e Trenta la nave prese parte a varie crociere ed ebbe notevole impiego[2].
Nel 1929 l’unità, come tutte le navi gemelle, fu declassata a torpediniera[2]. Nel 1936, in seguito a lavori di modifica, fu dotata di strumentazioni per effettuare il dragaggio di mine in corsa. I 2 cannoni da 76/40 mm furono poi rimpiazzati con altrettante mitragliere da 20/65 mm[2].
All’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, il 10 giugno 1940, la Cantore faceva parte della III Squadriglia Torpediniere (che formava unitamente alla gemella Prestinari), con base a Napoli.
In un primo periodo operò con funzioni di scorta nel Basso Adriatico[2].
In seguito all’invasione italo-tedesca della Jugoslavia (primavera 1941), la Cantore prese parte all’occupazione di varie isole della Dalmazia[2].
Successivamente la torpediniera venne destinata a missioni di scorta convogli lungo le rotte per la Grecia e per la Libia[2].
Assegnato alle «Forze Speciali» destinate ad un previsto sbarco a Corfù, salpò il 31 ottobre 1940 insieme al resto di tale forza (i vecchi cacciatorpediniere Mirabello e Riboty, i vecchi incrociatori leggeri Bari e Taranto, le anziane torpediniere Curtatone, Monzambano, Castelfidardo e Calatafimi, Confienza, Solferino, Prestinari, Fabrizi, Medici, Stocco, gli incrociatori ausiliari RAMB III, Capitano Cecchi, Lago Tana e Lago Zuai, 4 MAS della XIII Flottiglia e tre navi cisterna classe Sesia), ma l’indomani l’operazione fu annullata e le navi sbarcarono le truppe a Valona[3].
Dall’8 al 10 febbraio 1941 scortò, insieme al cacciatorpediniere Turbine ed alle torpediniere Orsa e Missori, il primo convoglio con truppe dell’Afrika Korps (piroscafi Ankara, Alicante, Arcturus), che dovette temporaneamente sostare a Palermo per non imbattersi nella Forza H britannica; le navi furono anche attaccate da aerei il 14, mentre rientravano dalla Libia, ma non subirono danni[4].
L’11 settembre 1941 salpò da Patrasso di scorta al piroscafo Alfredo Oriani; dopo una tappa a Brindisi il convoglio proseguì per Bengasi, ma lo stesso giorno 11, alle 13.15, il mercantile fu colpito da bombardieri britannici Bristol Blenheim in posizione 35°05’ N e 20°16’ E; immobilizzato, affondò due giorni dopo, alle 17.55, nel punto 35°05’ N e 26°30’ E[5][6].
Il 22 agosto 1942 la Cantore, in navigazione da Bengasi a Tobruk, urtò una mina – posata dal sommergibile britannico Porpoise[7] – ed affondò spezzandosi in due[2]. La maggior parte dell’equipaggio vi trovò la morte[8].
Complessivamente la torpediniera aveva svolto 210 missioni di guerra, delle quali 105 di scorta, e percorso circa 49.000 miglia nautiche.
Note
- ^ http://www.danieleranocchia.it/naval_history/storia19_38.htm
- ^ a b c d e f g http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Cantore
- ^ http://www.naval-history.net/xDKWW2-4010-23OCT02.htm
- ^ http://www.naval-history.net/xDKWW2-4102-29FEB01.htm
- ^ Rolando Notarangelo, Gian Paolo Pagano, Navi mercantili perdute, p. 19
- ^ http://www.naval-history.net/xDKWW2-4109-36SEP01.htm
- ^ http://www.naval-history.net/WW2CampaignsItalianNavy2.htm
- ^ http://www.marinaichivasso.com/i-ricordi-di/i-ricordi-di-t-carini/