Irredentismo italiano: differenze tra le versioni
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Versione delle 06:23, 26 feb 2009
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/34/RegioniIrredenteItalia.jpg/300px-RegioniIrredenteItalia.jpg)
L'Italia irredenta fu un movimento d'opinione a favore dell'unificazione nel Regno d'Italia di tutti gli Italiani nell'area geografica italiana, attivo inizialmente in Italia sul finire del diciannovesimo secolo.
Storia
Il movimento predicava l'irredentismo presso la popolazione italiana. Lo scopo principale era quello di portare i confini politici d'Italia a coincidere con quelli naturali, dovunque vi fossero comunità italofone.
Il movimento "Italia irredenta" proponeva l'annessione delle terre, considerate italiane, ancora in mano straniera, quali la Venezia Tridentina, la Venezia Giulia, la Dalmazia, la Contea di Nizza, il Canton Ticino e il Grigioni italiano (Svizzera italiana), la Corsica e Malta.
Dopo la prima guerra mondiale il movimento fu egemonizzato dal Fascismo, che ne fece uno strumento di propaganda nazionalista. Il Fascismo considerò irredente anche la Savoia e Corfù, anche se quasi prive di abitanti italofoni.
I territori considerati irredenti erano definiti tali secondo criteri variabili: a volte si considerava il criterio linguistico-culturale, ossia la presenza di italofoni, altre volte quello geografico, cioè l'appartenenza ai confini naturali, altre ancora quello storico, ossia l'appartenenza del territorio, in passato, a uno degli antichi stati italiani, ma non il criterio di tipo coloniale.
L'irredentismo, portato a livelli nazionalistici estremi, fu al centro della politica imperiale di Mussolini, concretizzandosi nelle aspirazioni fasciste per una Grande Italia col suo Impero.
A tutt'oggi, in seguito alla cessione di quasi tutta la Venezia Giulia all'ex Jugoslavia, l'irredentismo italiano non ha, per alcuni, ancora completato il suo programma.
Le popolazioni italiane dell'Italia irredenta
Vennero portate, come argomentazioni a supporto delle tesi irredentiste di rivendicazione, diversi punti, come l'appartenenza, geografica di quelle terre alla Penisola italiana o la presenza di più o meno numerose comunità di Italiani o italofoni.
Agli inizi del Novecento la situazione delle terre irredente era la seguente:
- Italiani e Italofoni nella Contea di Nizza : circa 4.000 (stima)
- Italofoni nel Canton Ticino e nei Grigioni (Svizzera): circa 430.000
- Italiani e Italofoni nella Dalmazia dell' ex-Iugoslavia: circa 50.000
- Italiani e Italofoni a Malta: circa 200.000 stimati
- Italiani e Italofoni in Corsica: circa 200.000 stimati
Bibliografia
- Bartoli, Matteo. Le parlate italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia. Tipografia italo-orientale. Grottaferrata, 1919.
- Colonel von Haymerle, Italicae res, Vienna, 1879 - The early history of Irredentists.
- Lovrovici, don Giovanni Eleuterio. Zara dai bombardamenti all'esodo (1943-1947). Tipografia Santa Lucia - Marino. Roma, 1974.
- Vivante, Angelo. Irredentismo adriatico (The Adriatic Irredentism), 1984
- Vignoli, Giulio. I territori italofoni non appartenenti alla Repubblica Italiana, Giuffrè, Milano, 1995
- Vignoli, Giulio. Gli Italiani dimenticati. Minoranze italiane in Europa, Giuffrè, Milano, 2000
- Zaffiri, Gabriele. L'Impero che Mussolini sognava per l'Italia, The Boopen editore, Pozzuoli (Napoli), ottobre 2008
Voci correlate
- Irredentismo
- Irredentismo italiano in Svizzera
- Irredentismo maltese
- Carmelo Borg Pisani
- Teresina Bontempi
- Petru Simon Cristofini
- Grande Italia
- Storia della Corsica