Palazzo Richelmy: differenze tra le versioni
Prima bozza |
→Note: + Collegamenti esterni |
||
Riga 30: | Riga 30: | ||
<references/> |
<references/> |
||
== Collegamenti esterni == |
|||
* [https://areeweb.polito.it/imgdc/schede/CE73.html Archivio storico della città di Torino] |
|||
{{portale|Architettura|Torino}} |
{{portale|Architettura|Torino}} |
||
[[Categoria:Palazzi di Torino]] |
[[Categoria:Palazzi di Torino]] |
Versione delle 23:16, 4 dic 2019
Palazzo Richelmy | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Località | Torino |
Indirizzo | Piazza San Giovanni |
Informazioni generali | |
Condizioni | Demolito |
Costruzione | XVIII secolo |
Distruzione | 7 luglio 1937 |
Realizzazione | |
Architetto | Carlo di Castellamonte |
Descrizione storica
Costruito nel XVIII secolo da Carlo di Castellamonte in stile Barocco, il palazzo Richelmy è stato un palazzo di Torino, così chiamato perché casa natale del cardinale Agostino Richelmy. Il suo caratteristico elegante porticato, antistante la piazza San Giovanni e di fronte al Duomo, era lungo 60 metri: per questa caratteristica era l'edificio anche soprannominato Palas dij Pòrti. Fu demolito il 7 luglio 1937 sotto il regime Fascista per edificare al suo posto degli uffici dell'Amministrazione provinciale in moderno stile Razionalista: tuttavia, il nuovo edificio venne edificato solo negli anni sessanta e divenne sede dell'ufficio tecnico dei Lavori Pubblici. Esso fu terminato nel 1965 ed è soprannominato spesso "Palazzaccio" per la dissonanza con il contesto urbanistico. Con la scomparsa del palazzo originale, tuttavia scomparve anche l'Isola Santa Lucia[1].
Note
- ^ Laura Fezia, Alla scoperta dei segreti perduti di Torino, Newton Compton Editori, 2016.