Zac Stubblety-Cook

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Zac Stubblety-Cook
Nazionalità Bandiera dell'Australia Australia
Altezza 181 cm
Nuoto
Specialità Rana
Squadra Tokyo Frog Kings
Record
200 m rana 2'05"95 Record oceaniano (2022)
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 0 1
Mondiali 1 3 1
Campionati panpacifici 0 1 0
Giochi del Commonwealth 2 2 0
Mondiali giovanili 0 0 2

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 9 agosto 2021

Izaac Stubblety-Cook (Brisbane, 4 gennaio 1999) è un nuotatore australiano.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

La prima competizione di rilievo in cui ha gareggiato è stata nei 200 metri rana ai Campionati mondiali di nuoto 2019.[1]

Nel 2021 ha gareggiato nei 100 m e 200 m rana maschili alle Olimpiadi di Tokyo, vincendo in quest'ultimo la medaglia d'oro e stabilendo il nuovo record olimpico.[2] Ha anche gareggiato alla staffetta mista 4x100m in cui l'Australia è arrivata al 3º posto, ottenendo la medaglia di bronzo.

Durante i campionati australiani di nuoto del 2022 stabilisce il record del mondo nei 200 m rana diventando il primo uomo della storia a rompere la barriera dei 2'06 nella distanza.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Tokyo 2020: oro nei 200m rana e bronzo nella 4x100m misti mista.
Budapest 2022: oro nei 200m rana e argento nella 4x100m misti mista.
Fukuoka 2023: argento nei 200m rana e nella 4x100m misti mista, bronzo nella 4x100m misti.
Tokyo 2018: argento nei 200m rana.
Birmingham 2022: oro nei 200m rana e nella 4x100m misti mista, argento nei 100m rana e nella 4x100m misti.
Indianapolis 2017: bronzo nei 200m rana e nella 4x100m misti.

International Swimming League[modifica | modifica wikitesto]

Stagione 2021
Bandiera del Giappone Tokyo Frog Kings

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia dell'Ordine dell'Australia - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il servizio allo sport come medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.»
— 26 gennaio 2022[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata (PDF), su omegatiming.com. URL consultato il 13 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2019).
  2. ^ Copia archiviata, su olympics.com. URL consultato il 13 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2021).
  3. ^ (EN) Sito web del Dipartimento del Primo Ministro e del Governo: dettaglio decorato.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]