Yibir

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Gli Yibir, chiamati anche Yibbir, Yebir o Yahhar, sono una cabila del gruppo etnico dei somali.[1][2]

Sono tradizionalmente endogami e le loro occupazioni ereditarie sono la magia, la lavorazione della pelle, la produzione di medicine tradizionali e la realizzazione di amuleti.[3][4][5] Appartengono al clan Sab e talvolta ci si riferisce a loro come un clan minoritario, dei reietti nelle comunità somale a cui affidare i lavori più umili.[6]

Secondo la tradizione somala, gli Yibir discendono da Mohammad Hanif di Hargeisa. Mohammad Hanif aveva reputazione di essere un mago pagano e secondo le leggende locali fu sconfitto da Yusuf bin Ahmad al-Kawneyn.[7] Secondo questo mito, il resto della società somala ha da allora pagato un piccolo dono agli Yibir dopo la nascita di un figlio, come forma di compensazione.[6]

La loro lingua viene mantenuta segreta agli altri clan somali.[8] Sebbene siano musulmani ed etnicamente simili agli altri somali,[9] sono tradizionalmente oggetto di discriminazione da parte delle fasce più alte della società.[10][11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I. M. Lewis, A Pastoral Democracy: A Study of Pastoralism and Politics Among the Northern Somali of the Horn of Africa, James Currey Publishers, 1999, pp. 13–14, ISBN 0-85255-280-7. URL consultato il 14 novembre 2016.
  2. ^ Donald N. Levine, Greater Ethiopia: The Evolution of a Multiethnic Society, University of Chicago Press, 2014, pp. 62, 195, ISBN 978-0-226-22967-6.
  3. ^ Scott Steven Reese, Renewers of the Age: Holy Men and Social Discourse in Colonial Benaadir, BRILL Academic, 2008, pp. 139–140, ISBN 90-04-16729-3.
  4. ^ Heather Marie Akou, The Politics of Dress in Somali Culture, Indiana University Press, 2011, pp. 20–23, ISBN 978-0-253-22313-5.
  5. ^ David F. Horrobin, The Somali, in "A Guide to Kenya and Northern Tanzania", Springer, 2012, pp. 29–30, ISBN 978-94-011-7129-8.; Е. de Larajasse (1972), Somali-English and Somali-English Dictionary, Trubner, page 145
  6. ^ a b Ahmed, Akbar S.; Hart, David M. (1984), Islam in Tribal Societies: From the Atlas to the Indus, Routledge, ISBN 978-0-7100-9320-2
  7. ^ Sada Mire, Wagar, Fertility and Phallic Stelae: Cushitic Sky-God Belief and the Site of Saint Aw-Barkhadle, Somaliland, 22 marzo 2015.
  8. ^ Kirk, Grammar, 184-85.
  9. ^ Virginia Luling, The Social Structure of Southern Somali Tribes (PDF), su discovery.ucl.ac.uk, University of London, pp. 13–15.
  10. ^ Elaine Tarone, Martha Bigelow e Kit Hansen, Oxford Applied Linguistics: Literacy and Second Language Oracy, Oxford University Press, 2013, pp. 55, 73–74 nota 5, ISBN 978-0-19-442313-7., Citazione: "In aggiunta ai Bantu, ci sono clan somali che sono considerati di bassa casta e trattati come reietti. Sono gli Yibir, i Midgan ed i Tumal. Sono sottoposti a restrizioni, pregiudizi, discriminazioni, violenze e attacchi nell'Africa Orientale e nella Diaspora."
  11. ^ Mohamed A. Eno and Abdi M. Kusow (2014), Racial and Caste Prejudice in Somalia, Journal of Somali Studies, Iowa State University Press, Volume 1, Issue 2, pages 91, 96, 107-108
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