Via delle Vigne

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Via delle Vigne
Nomi precedentiStrada delle Porte Serrate (per il tratto di vicolo delle Vigne)
Via Scortighina (per il tratto di vicolo mozzo delle Vigne)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFerrara
Informazioni generali
Tipostrada urbana
Mappa
Map
Coordinate: 44°50′37.41″N 11°37′45.6″E / 44.843726°N 11.629333°E44.843726; 11.629333

Via delle Vigne è una via di Ferrara che inizia da corso Porta Mare e arriva ai Rampari di Belfiore. Fa parte delle mura a nord est della città. In passato veniva divisa in vicolo delle Vigne e vicolo mozzo delle Vigne[1].

Il nome le viene dal terreno che nei secoli scorsi apparteneva ai Giardini della Montagnola, in seguito abbandonati e poi coltivati ad orti e vigne.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La via delimita su due lati l'area sulla quale sorge il cimitero ebraico della città (gli altri due sono costituiti dalle mura e da corso Porta Mare) e occupa una zona rimasta quasi estranea ai mutamenti urbanistici che hanno interessato il resto dell'abitato cittadino entrato a far parte del nucleo di Ferrara con l'addizione Erculea.

Anticamente il primo tratto era chiamato Strada delle Porte Serrate ed era il seguito naturale della Via di Santo Spirito (poi Via Montebello). Terminava all'ingresso del cimitero ebraico, dove in epoca successiva è stato posto il portale monumentale, opera di Ciro Contini.

Il secondo tratto, che era chiamato Via Scortighina, era suddiviso in una parte orientale chiamata Schioccabecco, poi scomparsa perché inglobata nel cimitero ebraico, e in una occidentale, che arrivava a Via delle Erbe. Da qui poi si arrivava alla Montagnola, sulle mura[1].

La campagna dentro le mura[modifica | modifica wikitesto]

Via delle Erbe e Via delle Vigne permettono di arrivare a fondi terrieri dove il paesaggio agricolo tipico ferrarese si è conservato quasi immutato per secoli.

L'ampio spazio racchiuso dalle mura venne destinato a una crescita urbana che non si realizzò mai, diventando in seguito, in particolare dalla metà del XX secolo, un angolo prezioso da difendere. Lasciare corso Porta Mare per ritrovarsi in aperta campagna e contemporaneamente circondati dalle alberature della cinta muraria continua a stupire, e fa tornare indietro nel tempo[2].

«È uno spettacolo che vale la pena di vedere perché esso compare solo qui, solo in una città come Ferrara.»

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c G.Melchiorri, pp.162,163.
  2. ^ C.Bassi 1, p.204.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Itinerari della Ferrara Ebraica (PDF), su guideestensi.it, Guide Estensi. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2017).
  • Cimitero ebraico, su ferraraterraeacqua.it, Provincia di Ferrara. URL consultato il 13 settembre 2018.
    «Non lontano dal cimitero cristiano, immerso nel verde dell'Addizione Erculea, si trova l'antico Orto degli Ebrei, area acquistata dalla comunità ferrarese nel XVII secolo, luogo di suggestione e di silenzio, dove la natura, protagonista, abbraccia e quasi avviluppa le lastre tombali.»