Vasi canosini

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I vasi canosini sono una classe vascolare di epoca ellenistica e a scopo funerario, caratterizzata da decorazione plastica aggiunta e decorazione pittorica policroma, con colori a tempera aggiunti dopo la cottura.[1] Si sviluppa dalla fase tarda della ceramica apula a partire dal tardo IV secolo a.C. e viene prodotta fino alla metà del II secolo a.C.[2] I ritrovamenti (a partire dagli scavi del 1844 nelle tombe a ipogeo del territorio dell'antica Canusium[3]) sono limitati all'Apulia; qualche esemplare è stato ritrovato a Cuma.[1]

La funzione funeraria era esclusivamente d'apparato e a testimonianza della posizione sociale del defunto. Le forme più diffuse sono le anfore e gli askoi di grandi dimensioni, seguite da oinochoai e kantharoi. La decorazione plastica è costituita da figurine che riproducono la figura della lamentatrice, o da protomi equine, o teste di Gorgone, eroti e nikai, con una iconografia che sembra riferirsi a modelli importati.[2]

Il fondo bianco, che non sempre raggiungeva la base del vaso, era aggiunto dopo la cottura; la decorazione pittorica tipica era costituita da figure umane e animali affiancate da una decorazione secondaria fitomorfa e da festoni; il disegno era a contorno e in stile lineare, privo di modellazione, con ampie zone riempite di giallo e dettagli colorati in rosa, rosso e blu.[1]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Cook 1997, pp. 199-200.
  2. ^ a b Rossi 1994, in EAA, s.v. Canosini, vasi.
  3. ^ Elia 1959, in EAA, s.v. Canosini, vasi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • O. Elia, Canosini, vasi, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale, vol. 2, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1959.
  • F. Rossi, Canosini, vasi, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale : Secondo supplemento, vol. 2, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1994.
  • Robert Manuel Cook, Greek Painted Pottery, London ; New York, Routledge, 1997, ISBN 0415138604.

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