Utente:Stella Composta/coranicum

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Pagina del manoscritto coranico

Corpus Coranicum è un progetto di ricerca dell'Accademia delle scienze e delle discipline umanistiche di Berlino-Brandeburgo per un'edizione critica del Corano.

Iniziato nel 2007, il progetto di creazione del database iniziale è stato affidato alla Università Libera di Berlino, sotto la guida della professoressa di studi mediorientali Angelika Neuwirth. Il progetto è finanziato fino al 2025 ma potrebbe richiedere più tempo per essere completato.[1]

Obiettivi e metodologia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto si propone di documentare il Corano nella sua forma manoscritta e di tradizione orale e includerà un lungo commento che interpreterà il testo nel contesto del suo sviluppo storico.[2]

La maggior parte del materiale contenuto nel Corpus Coranicum consiste in antichi manoscritti del Corano raccolti prima della Seconda guerra mondiale da Gotthelf Bergsträsser e Otto Pretzl. Dopo che il 24 aprile 1944 la Royal Air Force britannica bombardò l'edificio dove erano alloggiati, Anton Spitaler, studioso di studi arabi, affermò che la collezione di fotografie era stata distrutta. Quando giunse alla fine della sua vita, confessò a Neuwirth di aver nascosto le foto per almeno mezzo secolo. Neuwirth si assunse la responsabilità del'archivio.[1]

Il direttore del progetto di ricerca, Michael Marx, ha detto a Der Spiegel che il Corano non è emerso dal nulla, come per motivi di semplicità avevano raccontato alcuni ricercatori occidentali. La penisola Araba nel VII secolo fu esposta ai grandi imperi bizantino e persiano, così come alle idee di gnosticismo e della prima cristianità, gli ideali dell'antica poesia araba e le idee del giudaismo rabbinico. Solo alla luce di questo mondo di idee, ha aggiunto Marx, "le innovazioni del Corano possono essere viste chiaramente".[3] Allo stesso tempo esistono parallelismi con testi non coranici, "non è un lavoro di copia e incolla."[4]

Un obiettivo del progetto è distinguere tra il manoscritto e le letture del Corano trasmesse oralmente e documentare entrambe le tradizioni online. In secondo luogo, un database di testi internazionali (inclusi i testi precoranici e i testi giudeo-cristiani)[5] calerà lo sviluppo del Corano nel contesto del suo ambiente spaziale e temporale e favorirà una migliore comprensione tra gli occidentali. La terza parte del progetto è la creazione di un commento focalizzato non solo su individuali problemi ma che includa anche una critica delle forme. Il commento è costruito in modo discorsivo prestando attenzione alle precedenti opinioni e ricerche sul Corano.

Student Humanities Laboratory[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile 2008, Yvonne Pauly ha scritto che il Laboratorio di studi umanistici dell'Accademia aveva creato un'unità didattica sulla ricerca coranica dichiarando: "Mentre il Corano è religiosamente, culturalmente e politicamente influente, è anche controverso sebbene l'acceso dibattito che circonda il testo spesso regge un contrasto con un'attuale conoscenza dei suoi contenuti."[6] Attraverso l'esempio di uno dei più brevi suras, gli adolescenti esplorerebbero il testo attraverso gli strumenti della moderna filologia mentre lo sperimentavano in modo uditivo e anche attraverso la calligrafia, con l'obiettivo di aumentare la curiosità e l'interesse scientifico degli studenti nelle discipline umanistiche durante la loro transizione all'università.[6]

Polemica[modifica | modifica wikitesto]

Riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Andrew Higgins e Almut Schoenfeld, The Lost Archive: Missing for a half century, a cache of photo spurs sensitive research on Islam's holy text, Wall Street Journal, 12 gennaio 2008.
  2. ^ Corpus Coranicum, su bbaw.de, ritrovato il 07-02-2010.
  3. ^ Yassin Musharbash, Die Klimaforscher des Koran, su Der Spiegel, 1 novembre 2007. Ritrovato il 07-02-2010.
  4. ^ Muslimishe Stimmen (PDF), su Intervista con Michael Marx, 14 maggio 2008. Ritrovato il 08-02-2010.
  5. ^ Corpus Coranicum prospectus [collegamento interrotto], su pomdev.bbaw.de:10080, Ritrovato 05-02-2010.
  6. ^ a b Den Koran verstehen lernen, su Comunicato stampa, 2 aprile 2008. Ritrovato il 06-02-2010.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]