Utente:SoniaAltamura/Sandbox

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Riduzione del rischio di catastrofi[modifica | modifica wikitesto]

I villaggi hanno adattato il design delle case per proteggere le persone dall'inondazione delle acque e vengono utilizzate piccole imbarcazioni per trasportare persone e cibo per sostenere i mezzi di sussistenza. Questo tipo di riduzione del rischio di catastrofi è un importante adattamento ai cambiamenti climatici

La Riduzione del rischio di catastrofi (DRR) è un approccio sistematico per identificare, valutare e ridurre i rischi di disastri. Mira a ridurre le vulnerabilità socioeconomiche ai disastri e ad affrontare i pericoli ambientali e di altro tipo che li innescano. Qui è stato fortemente influenzato dalla massa di ricerche sulla vulnerabilità apparse sulla stampa dalla metà degli anni ‘70[1] e dalla mappatura dei rischi di disastri naturali.[2] La riduzione del rischio di catastrofi è responsabilità sia delle agenzie di sviluppo che di quelle di soccorso. Dovrebbe essere parte integrante del modo in cui tali organizzazioni svolgono il proprio lavoro, non un’azione aggiuntiva o una tantum. La riduzione del rischio di catastrofi è molto ampia: il suo campo di applicazione è molto più ampio e profondo rispetto alla gestione delle emergenze convenzionale. Esiste un potenziale per iniziative di riduzione del rischio di catastrofi in quasi tutti i settori dello sviluppo e dell’aiuto umanitario. Il rischio di catastrofi è un indicatore di scarso sviluppo, dunque per ridurlo è necessario integrare la politica del DRR e la pratica del DRM negli obiettivi di sviluppo sostenibile. Dobbiamo gestire i rischi, non solo i disastri.[3]

La definizione più comunemente citata di Riduzione del rischio di catastrofi è quella utilizzata dalle agenzie delle Nazioni Unite come l’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (United Nations Office for Disaster Risk Reduction - UNDDR) e il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (United Nations Development Programme - UNDP): “Il quadro concettuale degli elementi considerati con le possibilità di minimizzare le vulnerabilità e rischi di catastrofi in tutta la società, per evitare (prevenzione) o limitare (mitigazione e prontezza) gli impatti negativi dei pericoli, nel contesto più ampio dello sviluppo sostenibile.”[4]

Sviluppo del concetto e dell’approccio[modifica | modifica wikitesto]

Punteggio dei progressi nella riduzione del rischio di catastrofi per alcuni paesi

Gestione dei disastri in DRR[modifica | modifica wikitesto]

Le mine terrestri sono anche un pericolo che causa molte perdite di vite umane e lesioni. Le donne sminatrici in Libano sono partite per eliminare le mine antiuomo.

L’evoluzione del pensiero e della pratica dei disastri ha visto sin dagli anni ‘70 una comprensione progressivamente più ampia e più profonda del motivo per cui i disastri si verificano, accompagnata da approcci più integrati e olistici per ridurre il loro impatto sulla società riducendo il rischio prima che si verifichi (riduzione del rischio di catastrofi o gestione), nonché la gestione degli impatti in caso di disastri (gestione dei disastri). È ampiamente accettato da agenzie internazionali, governi, pianificatori di catastrofi e organizzazioni della società civile.[5]

La DRR è un concetto talmente onnicomprensivo che si è rivelato difficile da definire o spiegare in modo dettagliato, sebbene l’idea generale sia abbastanza chiara. Inevitabilmente, ci sono definizioni diverse nella letteratura tecnica, ma generalmente si intende l’ampio sviluppo e l’applicazione di politiche, strategie e pratiche per ridurre al minimo le vulnerabilità e i rischi di catastrofi nella società. Il termine “gestione del rischio di catastrofi” (disaster risk management - DRM) è spesso usato nello stesso contesto e indica più o meno la stessa cosa: un approccio sistematico per identificare, valutare e ridurre i rischi di tutti i tipi associati ai pericoli e alle attività umane. È applicato in modo più appropriato agli aspetti operativi della DRR: l’attuazione pratica delle iniziative DRR.

DRR e adattamento ai cambiamenti climatici[modifica | modifica wikitesto]

Il cambiamento climatico, attraverso l’aumento delle temperature, il cambiamento dei modelli di pioggia e il cambiamento del livello del mare, influenzerà la natura dei disastri idro-meteorologici, come siccità, inondazioni e cicloni. Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC) ha pubblicato una relazione speciale nel 2012 intitolata “Gestire i rischi di eventi estremi e disastri per far avanzare l’adattamento ai cambiamenti climatici[6]” affermando che un clima che cambia porta a cambiamenti nella frequenza, intensità, estensione spaziale, durata e tempistica di eventi meteorologiche e climatici estremi e possono provocare eventi meteorologici e climatici estremi senza precedenti. Allo stesso modo, c’è stato un aumento delle perdite economiche dovute a disastri meteorologici e climatici, che hanno contribuito a $ 165 miliardi di perdite economiche in tutto il mondo nel 2018 secondo le stime del gigante assicurativo Swiss Re.[7] Ci sono sforzi crescenti per collegare strettamente la DRR e l’adattamento ai cambiamenti climatici, sia nella politica che nella pratica.

Questo collegamento ha chiaramente rivelato l’importanza della riduzione del rischio di catastrofi per la pianificazione dello sviluppo sostenibile. Un processo sottostante si riferisce alla capacità della gestione del rischio di catastrofi di alterare le traiettorie di sviluppo esistenti come la trasformazione, che “implica cambiamenti fondamentali negli attributi di un sistema, inclusi i sistemi di valori; regimi regolamentari, legislativi o burocratici; istituzioni finanziarie; e sistemi tecnologici o biofisici.”[8] La trasformazione avviene nel momento in cui la società impara. Questo apprendimento include la costruzione di partenariati, che aiutano ad aumentare la capacità locale e contribuiscono al cambiamento istituzionale. Ciò a sua volta consente alla società di passare continuamente dalla vulnerabilità, adattamento e sviluppo alla resilienza.[9]

  1. ^ Wisner B et al. 2004, At Risk: Natural hazards, people's vulnerability and disasters (London: Routledge)
  2. ^ (EN) World Atlas of Natural Disaster Risk, in IHDP/Future Earth-Integrated Risk Governance Project Series, 2015, DOI:10.1007/978-3-662-45430-5.
  3. ^ Disaster risk reduction & disaster risk management | PreventionWeb.net, su preventionweb.net.
  4. ^ Living With Risk: A Global Review of Disaster Reduction Initiatives, UNISDR, 2004; pg. 17
  5. ^ § UN ISDR 2004, Living with Risk: A global review of disaster reduction initiatives (Geneva: UN International Strategy for Disaster Reduction),
  6. ^ IPCC - SREX, su archive.ipcc.ch.
  7. ^ Natural catastrophes and man-made disasters in 2018: "secondary" perils on the frontline (PDF), su swissre.com, 2019.
  8. ^ M., S.L. Cutter and K. Nguyen Gall, Transformative Development and Disaster Risk Management (PDF), su irdrinternational.org, 2014.
  9. ^ M., S.L. Cutter and K. Nguyen Gall, Transformative Development and Disaster Risk Management (PDF), su irdrinternational.org, 2014.