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Il paradosso di Stockdale[modifica | modifica wikitesto]

Traduzione della James Stockdale sezione relativa nella pagina su James Stockdale presente in wikipedia in lingua inglese.

Destinazione di questa bozza: Il paradosso di Stockdale

Prigioniero di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 settembre 1965, decollò dalla portaerei americana USS Oriskany e mentre volava in missione nel Nord del Vietnam, Stockdale attivò il meccanismo di espulsione d'emergenza del suo Douglas A-4 Skyhawk che era stato colpito dal fuoco nemico ed era stato reso completamente inoperativo. Paracadutatosi, atterrò in un piccolo villaggio dove fu gravemente picchiato e fatto prigioniero. [1]

Stockdale fu tenuto come prigioniero di guerra nella prigione di Hoa Lo (l'infame "Hanoi Hilton") per i successivi sette anni e mezzo. Come ufficiale graduato di marina, fu uno dei principali organizzatori della resistenza dei prigionieri. Torturato di routine e privato di cure mediche alla gamba gravemente ferita durante la cattura, Stockdale creò e applicò un codice di condotta per tutti i prigionieri che subivano torture, comunicazioni segrete e comportamenti da tenere. Nell'estate del 1969, fu rinchiuso in una vasca da bagno con le gambe legate da catene e regolarmente torturato e picchiato. Quando gli hanno detto che i suoi rapitori lo avrebbero fatto sfilare in pubblico, Stockdale si tagliò il cuoio capelluto con un rasoio per sfigurare di proposito se stesso in modo che i suoi rapitori non potessero usarlo come forma di propaganda. Quando gli coprirono la testa con un cappello, si picchiò con uno sgabello finché il suo viso non fu gonfio oltre ogni riconoscimento. Quando Stockdale fu scoperto con informazioni che potevano implicare le "attività segrete" dei suoi amici, si tagliò i polsi in modo che non potessero torturarlo per estorcergli una confessione.[2]

All'inizio della prigionia di Stockdale, sua moglie Sybil Stockdale organizzò la Lega delle famiglie americane dei prigionieri di guerra e dei militari in azione, con altre mogli di militari che si trovavano in circostanze analoghe. Nel 1968, lei e l'organizzazione, invitarono il Presidente e il Congresso degli Stati Uniti a riconoscere pubblicamente il maltrattamento dei prigionieri di guerra (qualcosa che non era mai stato fatto nonostante l'esistenza delle prove di gravi maltrattamenti), attirarono l'attenzione della stampa americana. Sybil Stockdale ha personalmente reso note queste richieste agli Accordi di Pace di Parigi[senza fonte].

Stockdale era uno degli undici prigionieri militari statunitensi noti come la "Alcatraz Gang" (banda di Alcatraz): George Thomas Coker, USN; George G. McKnight, USAF; Jeremiah Denton, USN (si laureò con Stockdale presso l'Accademia Navale); Harry Jenkins, USN; Sam Johnson, USAF; James Mulligan, USN; Howard Rutledge, USN; Robert Shumaker, USN (che inventò il nomignolo "Hanoi Hilton"); Ronald Storz, USAF (morto in prigionia); and Nels Tanner, USN. Poiché erano i leader della resistenza, furono separati dagli altri prigionieri e messi in isolamento in "Alcatraz", una struttura speciale in un cortile dietro il Ministero della Difesa Nazionale del Vietnam del Nord, situato a circa un miglio di distanza dalla prigione di Hoa Lo. In Alcatraz, ognuno dei prigionieri era tenuto in una cella singola senza finestre e in calcestruzzo di 0,9 x 2,7 m con una lampadina accesa 24 ore su 24 e con le gambe bloccate da catene ogni notte[3][4][5][6][7]. Degli undici uomini, solo Storz morì in prigionia nel 1970.

Il Paradosso di Stockdale[modifica | modifica wikitesto]

In un libro di affari scritto da James C. Collins intitolato "Good to Great (Bravi ad Eccellere), Collins scrive di una conversazione che ha avuto con Stockdale riguardo alla strategia che addotò durante il suo periodo nel campo di prigionia in Vietnam[8].

«Non ho mai perso la fede e non ho mai dubitato, non solo che sarei uscito, ma anche che alla fine avrei prevalso e trasformato l'esperienza nell'evento definitivo della mia vita, che, in retrospettiva, non avrei voluto fosse stato diversamente.[9]»

Quando Collins ha chiesto chi non uscì dal Vietnam, Stockdale ha risposto:

«Oh, è facile, gli ottimisti. Oh, loro erano quelli che dicevano: "Usciremo per Natale". E il Natale arrivò e passò. Poi dissero: "Usciremo per Pasqua". E la Pasqua venne e passò anche quella. E poi per il giorno del Ringraziamento, e poi di nuovo Natale. E morirono di crepacuore.[9]»

Stockdale, quindi, aggiunse:

«Questa è una lezione molto importante. Non devi mai confondere la fede che alla fine prevarrai — cosa che non ti puoi mai permettere di perdere — con la disciplina per affrontare i fatti più brutali della tua realtà attuale, qualunque essi possano essere.[9]»

Nel testimoniare questa filosofia della dualità, Collins l'ha descritta come il Paradosso di Stockdale.

Anche il popolare guru spirituale Eckhart Tolle discusse del tempo trascorso da Stockdale come prigioniero di guerra, osservando che durante il suo imprigionamento il vice ammiraglio aveva nascosto un piccolo libro degli insegnamenti dello stoico Epitteto che, egli disse, gli aveva permesso di sopravvivere alla tortura e alla detenzione ad Hanoi.[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Valor, New York, Berkeley Books, 1989, pp. 17–31, ISBN 0425119165.
  2. ^ Medal of Honor citations, in Vietnam War (M – Z), United States Army Center of Military History, June 8, 2009. URL consultato il February 24, 2010.
  3. ^ Adams, Lorraine (1992-03-11). "Perot's Interim Partner Spent 7½ Years As Pow", The Dallas Morning News, March 11, 1992. Retrieved on 2008-07-02 from http://community.seattletimes.nwsource.com/archive/?date=19920331&slug=1483968. "He was one of the Alcatraz Gang – a group of 11 prisoners of war who were separated because they were leaders of the prisoners' resistance."
  4. ^ Rochester, Stuart; and Kiley, Frederick. "Honor Bound: American Prisoners of War in Southeast Asia, 1961–1973", 2007, Naval Institute Press, ISBN 1-59114-738-7, via Google Books, p. 326. Accessed July 8, 2008.
  5. ^ Stockdale, James B. "George Coker for Beach Schools", letter to The Virginian-Pilot, March 26, 1996.
  6. ^ Laurie Johnston, Notes on People, Mao Meets Mobutu in China, in The New York Times, December 18, 1974. URL consultato il 3 maggio 2010. Dec 18, 1974
  7. ^ Joanne Kimberlin, Our POWs: Locked up for 6 years, he unlocked a spirit inside, in The Virginian Pilot, Landmark Communications, 11 novembre 2008, p. 12–13. URL consultato l'11 novembre 2008.
  8. ^ Collins, Jim (date unknown). The Stockdale Paradox. JimCollins.com. Retrieved on 2008-07-02 from http://www.jimcollins.com/lab/brutalFacts/.
  9. ^ a b c The Stockdale Paradox, su venchar.com, VenChar. URL consultato il 30 maggio 2013.
  10. ^ True Compassion, su eckharttollenow.com. URL consultato il 4 February 2017.