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CAIO GRACCO ( Angri, 7 giugno 1940) è un artista italiano

Biografia

Nato nel 1940 ad Angri (SA), da giovanissimo dopo aver frequentato l'Accademia di Napoli lascia la Campania per andare a Parigi dove ha l'onore di incontrare la fine dell'esistenzialismo nutrendosi dello spirito e della sua visione. Successivamente si trasferisce a Torino dove lavora come bozzettista con Armando Testa e come fotoreporter con Indro Montanelli. Realizza il mosaico di Felice Casorati "Italia 1961" Negli anni 60 approda a Milano dove vive il pieno del boom culturale e creativo della città insieme a Lucio Fontana, Piero Manzoni, Maurice Henry, Gianni Colombo. La sua ricerca pittorica di quegli anni si sofferma sul contesto sociale, le sue opere parlano di terremotati, immigrati italiani davanti a grandi città e grandi muri. Lo stile materico bene si presta per raccontare quelle storie di isolamento ed emarginazione.

I primi anni ’70 rappresentano per l’artista un momento decisivo: la rottura con la figurazione degli anni precedenti. Invitato dalla BASF, quintessenza della chimica, a Ludwigshafen per sperimentare un materiale plastico, il lupolen®, scopre e sviluppa un nuovo modo di affrontare la materia che, dopo circa un anno di ricerca, Gracco domina attraverso un procedimento di pressione a temperature variabili da 120 a 160 gradi - ne estrapola la luce, la trasparenza, la tridimensionalità. Da qui nasce il Translumismo: suggestione del colore attraverso la luce. Le opere inserite in light box erano ottenute dalla fusione di più fogli di polietilene capaci di mantenere la profondità di ogni singolo colore.

Dopo il fortunato e rilevante sodalizio con l’industria, abbandona la materia fredda continuando ad interessarsi dei medesimi elementi, ma attraverso il mezzo proprio della pittura e del colore. Curve, spirali, segmenti oppure opere in cui l’artista libera la geometria. Estensioni di linee radianti, esplosioni di atomi, espansioni di nuclei, suggestione di luce permettono alla tela di proiettarsi, di esplodere verso l’esterno sempre attraverso i valori della trasparenza e della tridimensionalità.

La sua ricerca, che sia informale o più figurativa, insiste sul movimento, opere in cui la forma non è più analizzata nella sua staticità, ma sorpresa nel suo veloce divenire. Negli ultimi ani la sua ricerca si sviluppa con diversi medium, dalla pittura alla fotografia, sino alla performance. Come ad esempio nelle serie Elaborazioni, in cui la figura umana si moltiplica e si apre al movimento. Grandi figure umane nude con il volto ingabbiato da una calotta di gomma, abitano lo spazio vuoto e provo di coordinate delle fotografie di Gracco, mettendo in scena il processo sempre in fieri della costruzione del sé e della soggettività.

File:Serie Elaborazioni di Caio Gracco.jpg

Parallelamente alla sua intensa ricerca pittorica che lo vede esporre nelle principali gallerie italiane come Gianferrari, Barbaroux, Pater di Milano, Pino Casagrande di Roma, in musei e spazi istituzionali, come Palazzo Durini, Pan-Palazzo delle Arti di Napoli oppure al Festival dei due mondi di Spoleto, l’artista è legato da sempre a spazi non deputati, in cui l’arte può innescare un nuovo processo e dialogo con il fruitore, come ad esempio spazi di produzioni, cantieri, lo spazio urbano di intere città.

Su questa visione Caio Gracco si interessa anche al potere reattivo dell’immagine fotografica inserita in progetti che prevedono una dimensione pubblica o performativa, come ad esempio il progetto “così ci vogliono” nato nel 2007 da Napoli e approdato a Farm Cultural Park di Favara nel 2019.

Nel 2018 a Palazzo Tanzarella, oggi Paragon 700, per il progetto Cantieri Mentali l’artista ha esposto i suoi lavori più recenti, in cui la figura umana si moltiplica e si apre al movimento, una riflessione sulla rappresentazione del corpo come contenuto indispensabile per l'autodeterminazione di ogni individuo. Un progetto molto intenso che indagava il legame tra arte e architettura e la forza semantica dei luoghi.


Mostre e Fasi artistiche

1961 Entra a far parte del “Piemonte artistico culturale”. Partecipa alla realizzazione di un grande pannello in ceramica su bozzetto di F. Casorati per “Italia 61” Torino, 1962 Torino: periodo geometrico analitico: “stilizzare per analizzare”. 1963 Espone alla sesta mostra di arti figurative dei giovani di Torino.

    Si trasferisce a Milano, dove partecipa a premi ed a mostre collettive.

1964 Milano, Palazzo Durini, mostra personale 1965 Milano, Galleria Barbaroux, mostra personale con presentazione di L.Borgese. Periodo materico sociale. 1967 München, Atelier Monpti, mostra personale 1968 Milano, Galleria Marina, mostra personale con presentazione di A. Coccia

    Milano, Galleria Pater, mostra personale con presentazione di M. Portalupi

1970 Rapallo, Savoy, mostra personale

    E’ invitato dalla BASF a Ludwigshafen per sperimentazioni artistiche su nuovi materiali
    München, Galerie Eichinger, mostra personale München, Spanisches Kulturinstitut, mostra personale

1971 Verona, Galleria La Meridiana, mostra personale Verona, Galleria Il Prisma, mostra personale 1972 Milano, Il Salice, incontri in anteprima, mostra personale S. Bonifacio, Galleria Alpone, mostra personale TRANSLUMISMO

    Chiesa di Castel Fiorito Semprinia (Macerata), realizza vetrate di translumi Milano, Galleria Gian Ferrari, mostra personale sostenuta dalla BASF con presentazione diV.Palazzo,
    A.Pica, Raffele De Grada  

1973 Roma, Galleria Pinacoteca, mostra personale

   Roma, Centro d’Arte e Cultura Mignanelli, tavola rotonda su “Incontro dell’architettura nell’arte con le materie plastiche”, interventi di V.Querel, T.Bonavita, L.Trucchi, Broodthaer
          Acqui Terme, mostra antologica 

1974 Milano, Il Torchio di Porta Romana Lodi, Museo Civico, mostra antologica

    Modena, Studio Malvezzi, mostra collettiva
    Milano, La Rinascente, mostra personale di grafica
    Rovigo, galleria Garofolo, mostra personale
    Rovigo, Accademia dei Concordi, tavola rotonda su “ Arte a 160 Gradi”, interventi
    L. Castiglioni, R. De Grada, R. Orlando 

1975 Varese, installazione nel centro storico, 1977 Basel, “Art 8 International”, mostra personale 1978 Kuwait, mostra personale patrocinata dal governo 1980 Milano, Centro culturale europeo scambi artistici e culturali, mostra personale VERTICISMO 1983 Ispra, Centro Euratom, miniantologica con presentazione di A. Papale

    Angera, Rocca Borromeo, mostra personale

1984 Porto Cervo, mostra personale 1989 DYNAMIS ART

    Nyon-Ginevra, Galleria Rytz, mostra personale con presentazione di E. Borloz Milano, show room    Lyda Levi
    Novara, Galleria Cacciapiatti, mostra personale

1990 Piacenza, Galleria d’Arte Moderna, mostra personale 1992 Milano, Circolo della Stampa, presentazione della monografia “Caio Gracco” edito d G. Mazzotta.

    Pavia, Castello di Montesegale, Museo d’ Arte Contemporanea, mostra personale   

1995 Piacenza, Auditorium Cassa di Risparmio, Tavola Rotonda, mostra personale Milano-Novegro, MIART, mostra personale

    Torino, ARTISSIMA

1995 München, Reha-Zentrum Bavaria, “Kunst und medizin”, ricerche sulla cromoterapia, mostra personale

   Zürich, “ Eine Nacht in Monte Carlo”

1998 FORME

    Spoleto, Palazzo Leonetti Luparini, 41° Festival dei Due Mondi”,mostra antologica

1999 Cernobbio, Metalumen, mostra personale 2002 Roma, Parco di Veio, installazione “Pensiero in movimento” 2004 NUOVOMOVIMENTO

    Landshut, Röcklturm, mostra personale 
    Goeppingen, Showroomgallery, 

2007 Incursione pubblica così ci vogliono, Napoli

    così ci vogliono, PAN, Napoli

2009 ELABORAZIONI

    così ci vogliono, Piazza del Popolo,Roma

2011 Shifters – Galleria Pino Casagrande Roma, mostra personale 2013 Materie Sensibili – Scaffsystem Ostuni

    Das Leben – installazione, Ostuni

2017 Cantieri Mentali – Progetto di arte e architettura con Flore & Venezia Architects – Puglia


Collegamenti esterni

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