Utente:Martinateso/Sandbox

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Altri approcci

Povertà in Parambikkulam, India.jpg

Un ulteriore approccio proposto per ridurre la povertà è il commercio equo e solidale, che difende il pagamento di un prezzo superiore rispetto a quello di mercato e il rispetto di norme sociali e ambientali nei settori correlati alla produzione di beni. L'efficacia di questo approccio alla riduzione della povertà è controversa.

L'economista ed esperto monetario Thomas H. Greco, Jr. ritiene che l'economia globale dominante, con il suo sistema monetario basato sul debito, abbia incentivi incorporati nella struttura istituzionale che creano povertà determinando una scarsità di capitale. Greco evidenzia il successo dei moderni sistemi che praticano il baratto (o barter) e delle valute storiche locali come l'esperienza della cittadina austriaca di Wörgl, volte a rivitalizzare le economie locali stagnanti e auspica la creazione di una moneta comunitaria come mezzo per ridurre o eliminare la povertà.[1]

Il Toronto Dollar è un esempio di valuta complementare locale orientata alla riduzione della povertà. I Toronto dollars sono venduti e riscattati in modo da raccogliere fondi destinati alle organizzazioni di beneficenza locali, principalmente a quelle che promuovono la riduzione della povertà.[2] Per i destinatari di assistenza sociale, i Toronto dollars costituiscono anche un incentivo all'occupazione: possono essere donati ai destinatari di assistenza sociale occupati in attività di volontariato per organizzazioni di beneficenza e non profit, senza incidere sui benefici assistenziali.[3]

C'è anche chi si è schierato a favore di un cambiamento economico radicale del sistema. Esistono diverse proposte per la riorganizzazione delle relazioni economiche esistenti e molti dei sostenitori affermano che le loro idee potrebbero ridurre o addirittura eliminare completamente la povertà, se venissero applicate. Proposte di questo tipo sono state avanzate sia da gruppi di sinistra che di destra, tra cui socialismo, comunismo, anarchismo, libertarismo, economia binaria e economia partecipativa.

La disuguaglianza può essere ridotta per mezzo di una tassazione progressiva.[4]

Dal punto di vista legislativo, si sono registrati passi avanti per il riconoscimento dell'assenza di povertà quale diritto umano.[5][6]

Il Fondo Monetario Internazionale e i paesi membri hanno redatto i Documenti della strategia per la riduzione della povertà o PRSP.[7]

Nel suo libro "The end of Poverty"[8], il noto economista Jeffrey Sachs ha elaborato un piano per eliminare la povertà mondiale entro il 2025. Seguendo le sue raccomandazioni, organizzazioni internazionali come la Global Solidarity Network stanno lavorando per debellare la povertà mondiale con interventi nel settore abitativo, alimentare, educativo, sanitario, agroalimentare, dei trasporti delle comunicazioni e interventi relativi all'erogazione di acqua potabile.

La Poor People's Economic Human Rights Campaign è un'organizzazione statunitense che lavora per garantire la libertà dalla povertà per tutti, organizzata dagli stessi poveri. Secondo questa organizzazione, un quadro normativo in materia di diritti umani, basato sulla dignità intrinseca e sul valore di tutti gli individui, sarebbe la migliore soluzione politica alla povertà, promuovendo così, ad esempio, campagne anti povertà.

Un altro approccio adottato per ridurre la povertà è stato il Norplant, il primo impianto contraccettivo, una forma di controllo delle nascite, appovato negli Stati Uniti il 10 dicembre 1990. Il Norplant è un anticoncezionale a rilascio graduato che fornisce una protezione dal concepimento fino a cinque anni.[9] In un articolo del Philadelphia Inquirer intitolato "Poverty and Norplant: Can Contraception Reduce the Underclass?", il vice redattore dell'editoriale, Donald Kimelman, ha proposto il Norplant come soluzione alla povertà dei quartieri poveri cittadini, sostenendo che "la ragione principale per cui i bambini neri vivono in condizioni di povertà risiede nel fatto che chi ha più figli è chi è meno capace di mantenerli" [10]"è molto difficile limitare il disagio di essere nati in una famiglia povera. Quindi perché non fare uno sforzo in più per ridurre il numero di bambini, di qualsiasi razza, che nascono in tali condizioni?" Come si legge nel libro di Dorothy Roberts, "Killing the Black Body: Race, Reproduction, and the Meaning of Liberty", a due anni dall'approvazione del Norplant, tredici legislature avevano proposto circa venti misure per distribuire il Norplant alle donne povere e un certo numero di queste proposte di legge avrebbe spinto alcune delle donne destinatarie di assistenza sociale ad usare questo contraccettivo, o richiedendone l'impiantazione come unica condizione per ricevere benefici sociali oppure offrendo loro un bonus finanziario. Tutti gli stati rendevano disponibile gratuitamente il Norplant alle donne, attraverso il programma sanitario Medicaid o altre forme di assistenza pubblica e alle ragazze adolescenti attraverso programmi scolastici che presentavano il Norplant come la migliore soluzione possibile. Si è anche cercato di fornire il Norplant a donne che non erano pazienti Medicaid. Secondo Roberts, "il governatore della California, Pete Wilson, ha stanziato un extra di 5 milioni di dollari per rimborsare le cliniche finanziate dallo stato che effettuano l'impiantano del Norplant alle donne senza copertura Medicaid o Medi-cal".


Adattamento al cambiamento climatico

Si prevede che l'aumento di eventi metereologici estremi, legati ai cambiamenti climatici, e i disastri che ne derivano, siano destinati a continuare.[11]

I disastri naturali costituiscono una delle principali cause di impoverimento e possono invertire la tendenza verso la riduzione della povertà. Si prevede che, entro il 2030, più di 325 milioni di persone che vivono in condizioni di estrema povertà vivranno nei 49 paesi più a rischio di cambiamento climatico. La maggior parte di questi si trova nell'Asia meridionale e nell'Africa sub-sahariana.[12] Un ricercatore impegnato in un importante think tank globale, l'Overseas Development Institute, suggerisce l'urgenza di un maggiore impegno per coordinare e integrare meglio le strategie di riduzione della povertà con l'adattamento ai cambiamenti climatici. Si discute affinchè le due questioni siano affrontate in parallelo, dal momento che la maggior parte dei documenti di strategia per la riduzione della povertà ignorano completamente il cambiamento climatico così come, analogamente, anche il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici non affronta direttamente il problema della riduzione della povertà. Il nesso tra queste due questioni risulta più forte nei PNACC dei paesi meno sviluppati dell'Africa sub-sahariana.[13]

Biciclette

Uomo in bici in Burkina Faso

Esperimenti condotti in Africa (Uganda e Tanzania) e in Sri Lanka su centinaia di famiglie hanno mostrato come una bicicletta può aumentare il reddito di una famiglia povera fino al 35%.[14] [15] [16] L'investimento nel sistema dei trasporti, nell'ottica di un'analisi costi-benefici per la riduzione della povertà rurale, ha fornito uno dei migliori rendimenti a tale riguardo. Ad esempio, gli investimenti stradali in India sono stati, incredibilmente, da 3 a 10 volte più efficaci di quasi tutti gli altri investimenti e sussidi nell'economia rurale degli anni '90. Le strade permettono di fare in grande ciò che le biciclette consentono nel loro piccolo per sostenere il sistema dei trasporti. La bicicletta, in questo senso, può essere uno dei mezzi migliori per eliminare la povertà nelle nazioni povere.

  1. ^ Thomas Greco, Jr., Money Understanding and Creating Alternatives to Legal Tender, Chelsea Green Publishing, 2001. ISBN 978-1-890132-37-8.
  2. ^ Barbara Turnbull, "Milestone for the `Toronto Dollar'", Toronto Star, 22 Mar. 2008.
  3. ^ Mark Herpel, "The Toronto Dollar: Community Alternative Dollar", California Chronicle, 18 Apr. 2008. Archived 16 July 2011 at the Wayback Machine.
  4. ^ "Six policies to reduce economic inequality". Retrieved 14 July 2017.
  5. ^ Thomas Pogge. "Poverty and Human Rights" (PDF). Retrieved 14 July 2017.
  6. ^ "Poverty and Human Rights". Amnesty International. Retrieved 14 July 2017.
  7. ^ Poverty Reduction Strategy Papers (PRSP)
  8. ^ The End of Poverty by JEFFREY D. SACHS for time.com
  9. ^ Roberts, Dorothy (1997). "3". Killing the Black Body: Race, Reproduction, and the Meaning of Liberty. New York: Pantheon Books.
  10. ^ Roberts, Dorothy (1997). "3". Killing the Black Body: Race, Reproduction, and the Meaning of Liberty. New York: Pantheon Books.
  11. ^ Andrew Shepherd, Tom Mitchell, Kirsty Lewis, Amanda Lenhardt, Lindsey Jones, Lucy Scott and Robert Muir-Wood (2013) "The geography of poverty, disasters and climate extremes in 2030" London: Overseas Development Institute
  12. ^ Andrew Shepherd, Tom Mitchell, Kirsty Lewis, Amanda Lenhardt, Lindsey Jones, Lucy Scott and Robert Muir-Wood (2013) "The geography of poverty, disasters and climate extremes in 2030" London: Overseas Development Institute
  13. ^ Martin Prowse, Natasha Grist and Cheikh Sourang (2009) "Closing the gap between climate adaptation and poverty reduction frameworks" London: Overseas Development Institute
  14. ^ "Bicycle: The Unnoticed Potential". BicyclePotential.org. 2009. Retrieved 9 July 2011.
  15. ^ Niklas Sieber (1998). "Appropriate Transportation and Rural Development in Makete District, Tanzania" (PDF). Journal of Transport Geography. 6 (1): 69–73. doi:10.1016/S0966-6923(97)00040-9. Retrieved 9 July 2011.
  16. ^ "Project Tsunami Report Confirms The Power of Bicycle" (PDF). World Bicycle Relief. Archived from the original (PDF) on 26 December 2010. Retrieved 9 July 2011.