Utente:Lupo rosso/Sandboxnuova/Il secondo dopoguerra e l.27antifascismo in Italiasootgagina3

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Intrecci mafia fascismo nel secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo dopoguerra porto', a causa degli equilibri di natura internazionale, ma anche per esser utilizzato alla repressione di rivendicazioni sociali sia operaie che contadine ad utilizzare qualunque metodo per contrastare il "pericolo comunista ,vedi il caso eclattante di Portella della Ginestra .In questo specifico caso, le ultime inchieste-ricostruzioni,proposte anche come documentario televisivo, non sembra manchi sia la partecipazione fascista sia l'intervento di intelligence stranieri,sopratutto collegati all'autonomismo siciliano

«17 Giugno 1945 Muore in uno scontro a fuoco con i carabinieri, in circostanze oscure, Antonio Canepa , comandante dell'EVIS (assieme a Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice e Francesco Ilardi,nomi fuori citazione) . Dopo la sua morte la componente progressista del Movimento Indipendentista viene repressa e annientata e la destra della mafia e dei latifondisti prende il sopravvento.»

da messinacitymap.com)


si veda rapporto del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri su crimini banda Giuliano.


«Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile).....

I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive.»

di gran peso storico ha lo stralcio precedente tratto da edscuola DOSSIER A CURA DEL PROF. Giuseppe Casarrubea


Rapporti incrociati fra Decima_Mas_di_Borghese,mafia e golpismo fascista si evincono anche dalla vicenda di Mauro De Mauro secondo un articolo di Andrea Cottone e Laura Nicastro,fra i redattori di Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia su Portella della Ginestra


  • Giuseppe Casarrubea"Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra",

Bompiani editore

  • Giuseppe Casarrubea "Tango Connection.L'oro nazifascista, l'America Latina e la guerra al comunismo in Italia. 1943-1947 ",

Bompiani editore

  • Giuseppe Casarrubea "Salvatore Giuliano. Morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti",

Franco Angeli editore

  • Giuseppe Casarrubea"Fra' Diavolo e il governo nero. «Doppio Stato» e stragi nella Sicilia del dopoguerra",

Franco Angeli editore

  • Giuseppe Casarrubea "Portella della Ginestra .Microstoria di una strage di Stato",Franco Angeli editore

[1] Giuseppe Casarubbea,uno dei massimi storici della Sicilia contemporanea, e' figlio di una delle vittime della strage di Partinico][2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ libri di Casarrubea
  2. ^ da non solo portella

    «Il 27 giugno 2002, presso il palazzo dei Carmelitani di Partinico, in occasione del 55° anniversario degli assalti contro le sedi di sinistra e le Camere del Lavoro di diversi comuni della provincia di Palermo, si è tenuto un incontro sul tema "La nostra memoria per il nostro futuro", con la partecipazione del Segretario Nazionale della CGIL, Carlo Ghezzi, nonché dei dirigenti sindacali Giuseppe Romancini, Gerry Vergara, Pino Gagliano, Francesco Cantafia ed Enzo Campo. Alla manifestazione, organizzata dalla CGIL e dal SPI-CGIL di Palermo, nonché dalla Camera del Lavoro di Partinico, hanno presenziato i familiari delle vittime organizzati nell'Associazione "Non solo Portella" che da anni rivendica il diritto alla verità sulle stragi, ancora impunite, che nel 1947 colpirono il movimento dei lavoratori nella provincia di Palermo. A Portella della Ginestra, il 1 maggio di quell'anno si ebbero undici morti e trenta feriti; a Partinico, il successivo 22 giugno due morti e dieci feriti.»