Utente:LolaG 599/Sandbox

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La città di Massa ha attraversato vicende storiche che ne hanno modificato gli assetti urbani e architettonici.

In questa pagina sono presentate le principali costruzioni abitative realizzate nel corso della storia.

La città di Massa[modifica | modifica wikitesto]

Foto di Massa antica dal libro 'Massa, i Palazzi'.

Massa subisce una trasformazione da borgo murato a città murata, a partire dalla metà del XV secolo quando, alle alterne vicende determinate dalle dominazioni pisane e lucchesi, subentra, fra il 1435 e il 1442, un breve periodo di dominio fiorentino che costituisce la ragione del definitivo assoggettamento di Massa e del suo territorio alla signoria malaspiniana del ramo dello Spino Fiorito di Fosdinovo.

Massa non possiede un'identità territoriale forte costituitasi attorno ad un evento fondante, come era stato per Lucca attorno al Volto Santo, per Sarzana attorno al potere vescovile, o Pisa, con la sua tradizione di antica repubblica marinara. Non esiste una città vera e propria nè dei cittadini che rivendichino consapevolmente questo titolo. Ciò nonostante, dopo due secoli di dominazioni esterne nella popolazione massese si è consolidata una certa autocoscienza, al punto che i magistrati, liberamente eletti dalla comunità, si occupano di strade, di ponti, dell'ordine pubblico.

Dal punto di vista urbanistico, Massa è dunque solamente un agglomerato di case sparse, concentrate perlopiù nei borghi della montagna, retto da Statuti locali.

Firenze esige che Massa, collocata strategicamente a ridosso della via Francigena sia in mano amica allo scopo di assicurarsi l'agibilità dei traffici commerciali con la Francia e i paesi del nord Europa, inoltre costituisce un punto di controllo più ravvicinato sulle grandi città di Genova e Milano, da cui potevano giungere minacce al territorio di Firenze. Vista l'impossibilità di un controllo diretto, Firenze ritiene necessario affidare Massa ad un soggetto di sicura fiducia. La scelta cade sul marchese Antonio Alberico Malaspina di Fosdinovo (cittadino di Firenze dal 1430). Sotto di lui, Massa viene finalmente ad assumere la configurazione di stato autonomo (autonomia sotto la forma del feudo, ossia una struttura politica, territoriale, amministrativa e giudiziaria che richiamava fortemente l'epoca medioevale). [1]

Storia dell'arredo urbano di Massa[modifica | modifica wikitesto]

Stemma del marchese Alberico Malaspina.

Una prima volontà progettuale volta a costruire un'immagine organica e strutturata della Massa tardo-rinascimentale è riconducibile solo a partire dal marchesato di Alberico I Cybo-Malaspina. La città cybea, per le numerose e ricercate soluzioni urbanistiche e architettoniche adottate per piazze, palazzi e fontane, appare come un contenitore di oggetti e case volti ad arredare lo spazio interno ed esterno della città e a trasmettere a visitatori e abitanti messaggi di principesca magnificenza.

Le porte della Massa albericiana comunicano fortemente i simboli della casata: stemmi araldici, cartigli, epigrafi, elementi simbolici che appartengono alla tradizione familiare quali, ad esempio, gli obelischi collocati sulla sommità delle porte monumentali.

A questa complessa operazione di costruzione e arredo della città concorrono le decorazioni delle facciate antistanti le strade cittadine. Alberico infatti introduce le case dipinte (affrescate e graffite) sui modelli di Genova e Firenze.

Fino al Settecento, la disponibilità di materiale-marmo e di maestranze specializzate assicurano la realizzazione di manufatti e componenti architettonici di pregio che apportano all'arredo urbano una nuova componente cromatica, il bianco.

Nella prima metà dell'Ottocento, con l'erezione a sede di diocesi, Massa subisce una profonda trasformazione sociale e si vengono a creare le condizioni per un cambiamento radicale dell'immagine urbana. La costruzione di un teatro civico costituisce una straordinaria motivazione a sviluppare una vita prevalentemente serale. Nuove tecnologie consentono la collocazione di nuovi sistemi di illuminazione. Laddove il principe decideva per tutti, ora sono le commissioni di ornato pubblico a dettare i canoni estetici.

Negli anni Novanta del Novecento il tema dell'arredo urbano ritorna ad essere al centro delle vicende. Si assiste infatti a un periodo di lavori pubblici che non interessano solo l'estetica ma anche la fruizione del centro cittadino. Si vengono così a recuperare altre nuove "piazze" nelle quali vengono collocate fontane e sculture.

Oggi la città di Massa si presenta come un luogo dove ancora si conservano importanti testimonianze di un passato stratificatosi in almeno cinque secoli di storia.

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Palazzi privati di Massa[modifica | modifica wikitesto]

  • Alcune foto recenti sulle facciate dei palazzi
    Alcune foto recenti sulle facciate dei palazzi
    PALAZZO DI POMPEO GUERRA risalente al Secolo XVII - XVIII Palazzo situato in Piazza Mercurio al n.24. Perfettamente conservato nella sua struttura e nei suoi interni, è sempre stato adibito a nobile e ricca abitazione con giardino o orto con agrumi, come censito nel Catasto Estense. Il nome è dovuto a Pompeo Guerra Notaio, appartenente ad un ramo della nobile casata Guerra. I successori di questo notaio si chiamavano sempre Alessandro e Pompeo e furono tra i protagonisti della storia di Massa al momento dell’invasione francese da parte delle truppe del Generale Lannes. Erano giacobini insieme a Scipione Belatti che abitava nel palazzo adiacente e al Conte Giovan Battista Diana Paleologo detto il Robespierre di Massa e molti altri nobili e borghesi massesi.
  • PALAZZO GIUSTI – Secolo XVI - XVII Si trova nella Strada di Sopra o via Porcellina o del Porco, oggi via Bigini al n.11. Si tratta di un edificio antico su tre livelli, cantina e molte stanze, con orto, corte murata e loggia. All'interno e ripresi sulla facciata, si trovano dei graffiti di due puttini alati reggenti una sfera. Un tempo accorpato con gli edifici che si trovano all'inizio della via, era adibito a Convento delle Monache di Santa Chiara. Diventato di proprietà di Giuseppe Giusti, fu abitato dai suoi successori, il Canonico Giusti Agostino e il fratello Pietro, come è indicato nel Catasto Estense. Più recentemente alcuni documenti indicano che in alcuni locali di servizio dell’edificio vi fosse, per alcuni anni, la stamperia dei Frediani.
  • Alcune foto recenti sulle facciate dei palazzi
    PALAZZO MAGGESI o dei Fratelli Salvioni e Bontemps – Secolo XVI – XVII Si trova sulla Piastronata al n.8 e al n.6, essendo un complesso un tempo unito e poi diviso. Questo palazzo è chiamato Maggesi perché questa casata lo abitava in epoche antiche e perché sulla facciata al n.8 è ancora evidente lo stemma della famiglia con decorazioni pittoriche e graffiti, uno dei pochi esempi di quella che era un tempo la “Massa Picta”. In seguito il complesso fu di proprietà dei Fratelli Salvioni e abitato dalla famiglia Bontemps e Frediani. Saverio Salvioni fu un importante pittore e incisore; Pietro Bontemps un pittore, famoso per le sue vedute di Massa; i suoi fratelli Giuseppe e Giovanni, scultori di pregio; il nipote Carlo Bontemps, un grande patriota garibaldino.
  • PALAZZO DEL CANONICO BARTOLOMEO BARILA’– Secolo XVIII Si trova in via Beatrice, oggi via Guidoni. Lo stile di ricca dimora borghese settecentesca con giardino è stato perfettamente conservato sia nel restauro della bella facciata che nell'arredo. Nel catasto di Maria Beatrice del 1823 il proprietario dell’abitazione era il Canonico Bartolomeo Barila’ e del fratello Pietro fu Francesco mentre il giardino con agrumi sul retro era di proprietà della Camera Ducale e del Collegio dei Padri Barnabiti di Via Palestro (oggi scuola Malaspina).
  • CASA BALDACCI - Secolo XVII Si trova in via Pontemoro, oggi via Luigi Staffetti n.31-33 E’ un edificio antico su tre livelli, con giardino confinante con le mura albericiane. Il catasto estense lo indica come abitazione del Sig. Giovanni ed Eleonora Baldacci fu Giuseppe Andrea. Si tratta di esponenti di un ramo di questa nobile famiglia originaria di Anghiari che si stabilì nella Massa Nova del 1500 appena fatta costruire da Alberico Cybo Malaspina. I Baldacci avevano molte altre proprietà nel centro di Massa, furono notai, avvocati artisti e studiosi.
  • ANTICO FORNO PALLA – Secolo XVIX-XX Si trova in via Bocchetta, Contrada della Conca secondo il Catasto di Maria Beatrice. La numerosa famiglia Palla, originaria di Pisa, era dedita al commercio per le farine, i forni del pane e i generi commestibili. Fin dall'inizio dell'800 si era stabilita alla Martana ed era parente dei Tognini e Giorgi che avevano l’Osteria in fondo a via Beatrice. Fortunato Palla era fratello di Lincoln Galileo Palla, un esponente e teorico notissimo del movimento anarchico italiano di fine ottocento. Fortunato era sposato con Rosaria Del Magro, figlia di negozianti che stavano alla Conca e lì aveva continuato l’attività commerciale. I discendenti erano tutti fornai e anarchici. Il figlio Luigi nel 1914 era segretario della lega dei panettieri cittadina.
  • CHIESA DELLA MADONNA DEL CARMINE o di S. GIACOMO MAGGIORE In realtà era una chiesa abbinata al Convento di Santa Chiara fatto edificare da Taddea Malaspina nel 1554. Appena sotto le mura del Castello Malaspina al Groppino, situata a pochi metri di distanza c’era l’antica chiesa di San Iacopo o Giacomo con relativa piazza e villaggio ma fu abbattuta da Elisa Bacciocchi nel 1808, così la chiesa del convento di S. Chiara prese il nome di parrocchia di San Giacomo Maggiore. E’ detta anche “Madonna del Carmine” per la pala del 1400 che si trova all’interno raffigurante la Vergine in Trono con il Bambino e con i Santi Giovanni Battista, San Pietro, S. Caterina d’Alessandria e il beato S. Stoch, creatore dell’ordine carmelitano.
  • PERTINENZE COLOMBINI e ALBERTI – Secolo XVII-XVIII Nel Catasto di Maria Beatrice del 1823, l’edificio viene identificato come fabbricato di servizio di proprietà dei Conti Colombini ma dato a livello ai nobili Alberti Albiani i cui palazzi si trovano affacciati in piazza Mercurio con relativi giardini e orti sul retro. Questo edificio di servizio con giardino si trova in via Teresa Pamphili ex via del Tribunale e confina con la parte posteriore del Palazzo Ducale e con il prolungamento del Palazzo Ducale, adibito un tempo a dimora dei cadetti Cybo Malaspina e in tempi più recenti a dimora del Prefetto.
  • PALAZZO VESCOVILE – Secolo XVII Palazzo di origine seicentesca la cui funzione originaria era quella di residenza “minore” dei rampolli cadetti della signoria Cybea. Nel catasto estense risulta ancora di proprietà della Contessa Covaccia Guerra Marianna fu Francesco. Dotato di ampio giardino, strettamente connesso con la cinta muraria albericiana, fu destinato più tardi a Palazzo Vescovile, quando finalmente Massa ebbe la sede del primo Vescovo nel 1821 e la Chiesa di San Francesco fu elevata a Cattedrale di Massa. Articolato in più corpi e ristrutturato più volte conserva al suo interno un bel cortile barocco con loggiato. E’proprietà della Diocesi di Massa, è sede dell’Archivio Diocesano e del Museo Diocesano dove sono conservati preziosi capolavori d’arte fra cui il bellissimo Trittico di Bernardino del Castelletto.
  • PALAZZO CONTE PIETRO CECCOPIERI oggi SANTI – Secolo XVII-XVIII Antico palazzo della nobile famiglia Ceccopieri situato in Piazza Grande oggi Aranci, confinante con il palazzo dei Conti Toretti Guerra che diedero il nome alla contrada Guerra oggi via Dante. Un estimo del 1600/700 recita che il Sig. Avvocato Fiscale Ceccopiero Cieccopieri ha una casa di tre solari (piani) in Piazza San Pietro, con 3 sale, 13 camere, cucina con orto dietro, con casetta sopra detto orto, del valore di 1500 scudi. Nel Catasto di Maria Beatrice del 1823, la proprietà è quella del Conte Ceccopieri Pietro fu Francesco. Palazzo più volte rimaneggiato, conserva uno splendido giardino.
  • PALAZZO GUERRA CONTE PAOLO – Secolo XVII-XVII Oggi è il Bed & Breakfast denominato Cavour 33. Antico palazzo probabilmente in origine di proprietà dei Cattani che si estinsero nel 1700. Potrebbe essere datato quindi 1600/1700. La proprietà passò ai Conti Guerra in seguito a matrimonio tra una Cattani e un nobile della numerosissima famiglia Guerra. Il Catasto di Maria Beatrice del 1823 lo colloca come abitazione del Conte Paolo Guerra fu Michele, situata in via SS. Annunziata (oggi via Cavour) con orto con agrumi e pascolo dietro l’abitazione. Nella ringhiera in ferro battuto del terrazzo che sormonta il portale d’ingresso è riportato lo stemma della famiglia Guerra. Il palazzo venne acquistato dalla famiglia Pelù all’inizio del secolo mantenendo la sua struttura originaria che anche oggi si può ammirare.

Massa picta (facciate dipinte)[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di "Massa Picta" venne attribuito alla città dalla tradizione popolare Cybea per le facciate dei nuovi palazzi che, a partire dal Cinquecento vennero adornate con decorazioni policrome realizzate con varie tecniche, l'affresco, il graffito, lo stucco. Per la loro realizzazione, il principe Alberico, e la nascente aristocrazia cittadina, accanto agli esponenti più in vista delle classi sociali emergenti (burocrati e mercanti), si avvalsero delle prestazioni di maestranze che già operavano nei centri maggiori.

L'usanza si diffuse soprattutto all'interno della cinta muraria, dove erano localizzate le case di patrizi e notabili, e fuori dalle mura, in località Borgo del Ponte, dove una nutrita schiera di nobili genovesi edificò le proprie abitazioni nel 1575.

Montaigne parlando di massa scrisse nel suo Viaggio in Italia :"Il loco è bello, belle strade, belle case e pitturate."

Giovanni Pascoli, ancora tre secoli dopo, ricorderà con affetto il suo breve soggiorno nella "piccola Massa dipinta".

Eccone presentati alcuni esempi.

  • CASA MAGGESI, collocata nella cosiddetta via della Piastronata. Tecnica usata: graffito policromo. L'originalità di questa facciata consiste nel tema, medioevale e poi rinascimentale dell'amor cortese, il quale si discosta dalle rappresentazioni geometriche o mitologiche dei temi altrove ricorrenti. Decorazioni attribuite ad Agostino Ghirlanda, pittore e poeta lunigianese.
  • CASA LANDI, in via Cavour angolo via Zoppi. Tecnica usata: graffito. Adoperati elementi formali di tradizione classica realizzati secondo un repertorio di immagini ormai standardizzate in ambito urbano. Busti di imperatori e generali romani, decorazioni fitomorfe e mascheroni.
  • CASA MUSSI, in via Guglielmi. Prospetti riccamente decorati ma ridotti in cattivo stato di conservazione per incuria e per la realizzazione di interventi edilizi sulle facciate esterne. Motivi decorativi della facciata realizzati con la tecnica del graffito e costituiti da elementi stilizzati di gusto floreale, da losanghe, rombi e cornici attorno ad elementi geometrici.
  • CASA DIANA, in Piazza Aranci. Palazzo oggi non più esistente. Appartenne a una delle più importanti famiglie dell'aristocrazia massese, presente in questa città dal '500. Facciata riccamente decorata di graffiti. Al piano nobile, tra le alte finestre con persiane, false nicchie con figure di guerrieri e personaggi mitologici. Elementi decorativi di gusto militare (scudi, elmi, lance, ecc.)

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Palazzo Ducale[modifica | modifica wikitesto]

Vista notturna di Palazzo Ducale in tutta la sua maestosità.

Uso attuale: Sede Prefettura e Amministrazione Provinciale

Si tratta del più illustre edificio della città, caratterizzato da una mole grandiosa, che unita al colore rosso e bianco della facciata, ha un forte impatto visivo sulla piazza sulla quale sorge e con la quale forma un unico complesso architettonico.

La costruzione forma un quadrilatero, in cui tre lati sono chiusi a mare da un imponente scalone secentesco. Le facciate delle tre ali sono, all'esterno, scandite da finestre bianche, mentre quelle interne, affacciate sul cortile, sono caratterizzate da una loggia a due piani di gusto cinquecentesco, che è, a sua volta, sormontata dalle finestre del secondo piano. Le colonne in marmo del loggiato poggiano su un piedistallo balustrato e sorreggono volte a crociera. Nel cortile interno si trova la celebre grotta di Nettuno, col dio posto sopra una conchiglia guidata da tritoni e circondato da satiri e sirene. All'interno il salone degli Svizzeri, la Cappella, opera di Gio Francesco Bergamini, la camera dei Putti.

La facciata principale è delimitata nella parte bassa da uno zoccolo in falso bugnato. Sopra, tre ordini di finestre scandiscono ritmicamente lo spazio. Le aperture al piano terra sono riquadrate da una struttura a bugne e sono sormontate da una grande conchiglia collocata tra due semisfere poggianti su un piedistallo. Esse si alzano su mensole scanalate a forma di voluta e sono protette da possenti inferriate di ferro trattato al manganese. Al primo piano l'architrave estremamente elaborata, infatti al centro del frontespizio accartocciato è posto un busto maschile. Alla base, le finestre sono ornate da una balaustra in marmo. Lo spazio in muratura, rosso, tra il primo piano e le finestre del sottotetto dà plasticità all'edificio e ne evidenzia il ritmo. Il cornicione è ornato da mensole che creano un gioco di pieni e di vuoti. Nello spazio tra le mensole, due mascheroni completano la decorazione. Il portale sormontato da un balcone retto da possenti colonne è asimmetrico rispetto alla facciata e la finestra, collocata sul balcone, sottolinea con la forma diversa la sua maggiore importanza.

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Altri palazzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa della Rinchiostra, Viale Roma, fine XVII secolo
  • Palazzo Manetti, Piazza Mazzini, XVI secolo
  • Palazzo Staffetti - Bourdillon, Piazza Mazzini, Via Alberica, fine XVI secolo
  • Palazzo Brunetti, Via Staffetti, XVI secolo
  • Palazzo Agostini, Via Cavour, XVII secolo
  • Palazzo Cattani - Salvioni, Via Cavour, XVII secolo
  • Palazzo Brugnoli, Via Palestro, fine del XIX secolo
  • Palazzo Pellerano - Cassa di Risparmio di Lucca, Via XX Settembre, fine XIX secolo
  • Palazzo Chiappe, Via Dante, fine XIX secolo
  • Palazzo Menzione - Valesi, Via Palestro, inizio '900
  • Palazzo delle Piastrelle, Via Trieste, via Giorgini (lato Viareggio), Via X Aprile 8 (lato Carrara), 1957 - 59

Iniziative recenti: "Un'idea di Europa" - Spettacolo itinerante nei Palazzi di Massa[modifica | modifica wikitesto]

Locandina spettacolo itinerante nei palazzi di Massa
Interno locandina spettacolo itinerante nei palazzi di Massa

MAGGIO 2019 Per valorizzare questo patrimonio culturale, il progetto 'Officina della Comunicazione' della Prof.ssa Rosaria Bonotti, docente del Liceo Classico Pellegrino Rossi di Massa, ha coinvolto gli studenti di molte scuole della città in un percorso attraverso l'arte, la letteratura, la musica, il cinema.

Europa M.O.V.E.A.T: il titolo del progetto dell'anno scolastico 2018/2019. I ragazzi sono partiti da un'idea di Europa contemporanea per poter valutare proprio come sia nata quest'idea. Sono risaliti fino al 1800 dove hanno individuato negli intellettuali di quel tempo una cerchia di loro che diffondeva le idee della borghesia, quindi le idee di una nascente Europa, attraverso il romanzo, considerato un genere popolare. Si cimentano in questo genere autori da tutt'Europa (e non solo) Hugo, Balzac, Goethe, Richardson, James e Manzoni.

Focus principale sono stati 'I Promessi sposi', non tanto l'ultima edizione quanto quella precedente di 'Fermo e Lucia' dove è stato individuato il desiderio di voler guardare oltralpe da parte dell'autore e quindi di voler inserirsi nel contesto europeo.

Proprio per analizzare l'intera opera manzoniana, i partecipanti al progetto hanno deciso di organizzare un vero e proprio iter all'interno dei palazzi. Partendo da un confronto dell'opera con il romanzo moderno e con autori come Balzac, Goethe, Hugo, i ragazzi hanno proseguito la giornata con uno spettacolo itinerante seguiti da un vasto pubblico massese. A fine serata, a Palazzo Nizza, una mostra con i disegni, le foto, le storie dei palazzi, la cerimonia del tè giapponese e del tè inglese.



Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pallucca Susanna, Scoprire Massa, L'arredo urbano, Felici, 2008, ISBN 9788860191700.
  • Comune di Massa, Cassa di Risparmio di Lucca, Scuola Moroello Malaspina, Massa, i Palazzi.
  • Bertozzi Massimo, Massa (edizione illustrata), Sagep, 2017, ISBN 8870581586.
  1. ^ Pallucca Susanna,Scoprire Massa, L'arredo urbano,2008, Editore Felici, ISBN 9788860191700
  2. ^ Pallucca Susanna,Scoprire Massa, L'arredo urbano,2008, Editore Felici, ISBN 9788860191700
  3. ^ Pallucca Susanna,Scoprire Massa, L'arredo urbano,2008, Editore Felici, ISBN 9788860191700
  4. ^ Comune di Massa, Cassa di Risparmio di Lucca, Scuola Moroello Malaspina, Massa i Palazzi