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Carlo Goldoni (Venezia, 25 febbraio 1707Parigi, 6 febbraio 1793) è stato un commediografo e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]


Carlo Goldoni è stato un commediografo, scrittore, librettista e avvocato italiano, cittadino della Repubblica di Venezia.

È considerato uno dei padri della commedia moderna e deve parte della sua fama anche alle opere in lingua veneta.

Carlo Goldoni nacque a Venezia il 25 febbraio del 1707 in una famiglia borghese d'origine modenese per parte paterna.

Nel 1738 Goldoni diede al teatro San Samuele la sua prima vera commedia, il Momolo cortesan.[1]






Neoclassicismo[modifica | modifica wikitesto]

Il Neoclassicismo è una corrente culturale, artistica e letteraria che si afferma in Italia e nel resto d' Europa verso la fine del 700. Si inspira all' arte antica, soprattutto quella greco-romana, ed in Italia è legata particolarmente alle scoperte archeologiche di Pompei ed Ercolano, alla predilezione per gli argomenti mitologici ed al gusto per raffigurazioni nitide ed armoniose quali ad es. i cammei. A ciò si aggiunsero gli studi di arte classica, in particolare le opere dell'archeologo Johann Joachim Winckelmann che operò anche in Italia. Le sue opere si incentravano sull'arte greca che, come da lui sostenuto, aveva realizzato l'ideale del bello assoluto ed eterno grazie al dominio delle passioni e dell'armonia interiore. I principi fondamentali dell'estetica classica affondano le radici nelle teorie di Winckelmann secondo le quali l'arte e la letteratura devono mirare al bello ideale, trasfigurando la realtà in forme perfette che culminano in un'armonia pacata di linee, forme e suoni.[2].

Il neoclassicismo si sviluppò in vari aspetti quali il classicismo rivoluzionario i cui protagonisti si ispiravano al modello di vita repubblicana, libera, virtuosa e forte delle antiche città quali Atene, Sparta e Roma, identificandosi negli eroi antichi. Questo aspetto del classicismo durante l'età napoleonica si manifesta altresì nella pittura e nella scultura ufficiali. Uno dei più importanti esponenti della poesia neoclassica fu Ugo Foscolo, italiano di origini greche, il quale sosteneva che la civiltà italiana erede di quella greca ne ha continuato lo spirito e le forme; egli ha fiducia che la sua poesia possa far rivivere le forme perfette dell'antica civiltà greca.


Preromanticismo[modifica | modifica wikitesto]

Fra la fine del 700 e l' inizio dell' 800 si sviluppano in Italia delle tendenze opposte al Neoclassicismo, caratterizzate dall' esasperazione per la passione, individualismo, atmosfere cupe, tenebrose e malinconiche, dominate dalla presenza ossessiva della morte, con una predilezione per una natura grandiosa, tempestosa e selvaggia.

Tali tendenze presenti in Italia già dalla fine del '700, derivano da opere straniere diffuse in Europa e tradotte in italiano. Esponenti di questa nuova tendenza sono: Jaen -Jacques Rousseau autore del romanzo epistolare Giulia, Samuel RIchardson con le opere Pamela e Clarissa, ai quali si aggiunge Goethe con il suo romanzo epistolare "I dolori del giovane Werther". Questo romanzo si rifà ad un movimento letterario attivo in Germania tra il 1770 e il 1885, lo Sturm Drang precursore del Romanticismo. A questo movimento appartengono giovani intellettuali inquieti e ribelli, quasi tutti amici di Goethe. Tra essi ricordiamo il giovane Friedrich Schiller autore della tragedia "I Masnadieri"; Maximilian Klinger autore del dramma "Sturm und Drang" che diede la denominazione al movimento. Il motivo dominante di questo movimento era la passionalità primitiva e selvaggia, un'ansia di libertà assoluta che andasse contro le regole e le convenzioni sociali, da questo concetto discende il culto delle grandi personalità.

Nello stesso periodo in Inghilterra si diffuse la poesia cimiteriale, i cui maggiori esponenti furono Edward Young autore de "Il Lamento" opera sulla morte, e Thomas Grey autore di "Elegia scritta in un cimitero campestre". La poesia cimiteriale si diffuse anche in Italia, influenzando lo scrittore Ippolito Pindemonte che scrisse un piccolo poema sui Cimiteri in risposta all'opera del suo amico Ugo Foscolo che aveva scritto "I Sepolcri".

In Europa si diffuse anche un altro tipo di poesia, i Canti di Ossian, che erano dei piccoli poemi in prosa lirica, pubblicati dallo scozzese James Macpherson, che aveva rielaborato antichi canti popolari inserendoli in un' opera dal suo stesso composta. In queste opere predomina la virtù guerriera e cavalleresca, amori appassionati, paesaggi cupi e desolati. L' opera di Macpherson fu tradotta in Italia da Melchiorre Cesarotti nel 1763.[3]

Mirandolina[modifica | modifica wikitesto]

Il personaggio principale dell' opera di Goldoni "La locandiera" è Mirandolina, la donna che gestisce la locanda. Mirandolina viene descritta come una persona manipolatrice, furba, scaltra, calcolatrice, profittatrice sfrontata sino al cinismo e attaccata ai beni materiali. Specula sulla sua bellezza e sul suo fascino per attrarre nobili clienti nella sua locanda facendogli accettare un trattamento alberghiero scadente, ricavandone così un notevole profitto.

Mirandolina gioca sul limite che separa l'onorabilità e la reputazione della commerciante piccolo borghese dalla degradazione della prostituta; e proprio attraverso questo ambiguo offrirsi senza concedersi ottiene il massimo profitto, difatti quando parla direttamente ai suoi interlocutori è sempre educata e garbata ed usa un linguaggio impeccabile, ma quando parla fra sé manifesta la sua vera natura, la sua sostanziale volgarità di piccola borghese attacca al denaro. ciò rivela come tutto il suo contegno si regga sulla finzione e la dissimulazione, accortamente manovrate per il raggiungimento dei suoi fini.[4]







Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Letteratura ieri, oggi, domani.
  2. ^ Letteratura ieri, oggi, domani..
  3. ^ Letteratura ieri, oggi, domani.
  4. ^ Letteratura ieri, oggi, domani.