Utente:Chietta/Sandbox/Salgari

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La Scimitarra di Budda

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nella colonia danese alla foce del Si-Kiang, presso Canton, il 17 maggio 1858 il genovese Giorgio Ligusa, ex Capitano di marina mercantile, scommette con un borioso boliviano che riuscirà, entro un anno, nell'impresa da lui fallita, ovvero a recuperare la Scimitarra di Budda rubata all'imperatore della Cina nel 1790. Riunisce quindi tre fedeli compagni, il suo amico americano James Korsan, il giovane Casimiro e il cinese Min-Sì e, travestiti da cinesi, intraprendono un viaggio avventuroso fino alla città di Yuen-Kiang, nell'Yun-Nan, dove il boliviano non aveva trovato nulla, mentre Giorgio, facendo ubbriacare vari cinesi del posto, ottiene informazioni precise sul tempio dove sarebbe celato il cimelio, nonché conferma di altri due possibili nascondigli. La Scimitarra, però, non si trova nel tempio di Fo indicato dalle voci; quindi rapiscono e minacciano un bonzo, che infine ammette che un principe aveva rubato la Scimitarra per donarla al loro tempio, ma dopo una quindicina d'anni l'aveva ripresa e venduta all'imperatore della Birmania.

Intraprendono quindi il lungo viaggio per la capitale birmana e ad Amarapura sfuggono alle guardie notturne facendole ubbriacare e trovano un siamese disposto a guidarli al monastero reale, il Kium-Doge, dove si dice che la Scimitarra di Budda sia tra le mani di una statua del dio Gadma. Ma l'arma non c'è e i protagonisti rovistano invano per tutto il tempio. Il siamese, deluso di non aver soddisfatto il suo generoso padrone, presenta loro un barcaiolo, ex cavaliere del reggimento Cassay, che ha portato la Scimitarra a Pegù e l'ha murata nella gran piramide dello Scioè-Madù.

Con uno schizzo del nascondiglio, i nostri eroi scendono l'Irawaddy e dopo diverse avventure raggiungono Pegù, da cui Giorgio manda James a Rangun ad assoldare dei pirati malesi con un praho. In una notte di tempesta, i quattro protagonisti scalano la grande piramide, trovano infine la Scimitarra di Budda e con l'appoggio dei malesi si aprono la strada con la forza contro i monaci e l'esercito peguano, riuscendo a fuggire con il praho. Tornano quindi a Canton, per venire accolti trionfalmente nella colonia danese.