Tomba di Ini

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Tomba di Ini
Mappa della disposizione degli oggetti nella tomba di Ini
CiviltàEgizia
UtilizzoTomba
EpocaPrimo periodo intermedio (inizio), 2090 a.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Egitto Egitto
Scavi
Data scoperta1911
ArcheologoVirginio Rosa
Amministrazione
Sito webarchiviofotografico.museoegizio.it/it/archivio/gebelein/collina-nord/corredo-tomba-di-ini/?photo=C00641

La tomba di Ini è sepoltura del nomarca (governatore o un capo amministrativo di una provincia o di una divisione territoriale nell'antico Egitto) Ini, che visse durante l'inizio del primo periodo intermedio[1] (c. 2090 a.C.).

Titolare[modifica | modifica wikitesto]

8.Statua di Ini, Museo Egizio, Torino, S. 13269[2]

I titoli di Ini erano guardasigilli, governatore provinciale e capo dei sacerdoti del tempio del dio Sobek.[3]

Storia del ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

La sua tomba fu scoperta, ancora intatta, nel 1911 da Virginio Rosa, collaboratore di Ernesto Schiaparelli, negli scavi di Gebelein, a 30 km a sud di Luxor. La missione italiana trovò un pozzo funerario scavato nella roccia e chiuso da mattoni crudi.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Grazie agli appunti di Rosa è possibile conoscere esattamente la disposizione degli oggetti rinvenuti, oggi ricostruita all'interno del Museo egizio di Torino.

Il sarcofago, una cassa in legno con coperchio piatto,[3] si trovava nella parte più interna, e riportava il dipinto di due occhi all'altezza del volto del defunto, sdraiato sul fianco sinistro. La cassa, contenente la mummia di Ini, era orientata in modo che gli occhi guardassero verso est, per poter vedere il sorgere del sole e le offerte recate nella cappella funeraria. Altri oggetti facenti parte del corredo funerario erano la statua lignea di Ini,[2] un bastone, simbolo dell'autorità, e un poggiatesta particolare, con il supporto a forma del geroglifico Sa (protezione). Erano inoltre presenti 300 sacchetti che riproducevano in scala dei sacchi per granaglie, molti vasi di terracotta e due riproduzioni di imbarcazioni, una per la navigazione a vela e una con rematori, un modellino di un granaio e delle statuine impegnate nella produzione di pane.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tommaso Montonati, Rivista del Museo Egizio (PDF), Two Ancient Egyptian Models in the Historical Photographic Archive of the Museo Egizio, Turin, p. 13, DOI:10.29353/rime.2018.1798.
  2. ^ a b Collezione online - Statua di Ini, su collezioni.museoegizio.it. URL consultato il 16 aprile 2024.
  3. ^ a b Collezione online - Sarcofago di Ini, guardasigilli, governatore provinciale e capo dei sacerdoti del tempio del dio Sobek, su collezioni.museoegizio.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
  4. ^ Paolo Del Vesco, Museo Egizio. Le sepolture provinciali di Gebelein e Assiut, modena, Franco Panini editore, 2015, pp. 74-75.

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