Telestiké

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«Il noûs del paterno nato da sé stesso intuì azioni, e in tutte le cose inseminò il vincolo d'amore gravido di fuoco, perché infinitamente amando permanessero tutte, e ciò che fu di ordito dalla luce noetica del padre non crollasse. In virtù di questo amore, gli elementi del cosmo permangono, scorrendo via»

Telestiké (greco antico: τελεστική) è un termine greco antico che indica una tecnica di iniziazione misterica e teurgica propria della religiosità tardo ellenistica e propria dell'ultimo Neoplatonismo.

Questa tecnica consisteva nel consacrare ed evocare, allo scopo di animare, delle statue magiche di Divinità per ottenerne degli oracoli. Tale tecnica si fondava sulla credenza che ad ogni Divinità corrispondesse nel mondo fisico (animale, vegetale e minerale) un suo elemento di risonanza e che agendo su questo si fosse in grado di agire sulla stessa volontà della Divinità.

La telestiké consisteva quindi innanzitutto nella fabbricazione di queste piccole statue riempite con quegli elementi (di natura animale, vegetale o minerale a volte con incise delle formule scritte) che anche mescolati tra loro riassumevano la potenza necessaria per l'evocazione.

Il collegamento dell'elemento fisico di evocazione con cui veniva riempita la statua era rappresentato dal suo essere simbolo della sua origine divina o sacra.

La statua così preparata veniva quindi invocata per mezzo di nomi o epiteti spesso pronunciati nelle lingue di origine in quanto si riteneva che una loro traduzione in lingua corrente ne facesse perdere la potenza.

La telestiké fu diffusa tra gli ultimi filosofi neoplatonici come metodo per onorare il mondo sovrasensibile degli Dei.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Eric R. Dodds. I greci e l'irrazionale. Milano, Rizzoli, 2009.
  • Oracoli caldaici (a cura di Angelo Tonelli). Milano, Rizzoli, 2008. ISBN 978-88-17-17051-2

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]