Licio Nencetti

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Licio Nencetti (Lucignano, 31 marzo 1926Talla, 26 maggio 1944) è stato un partigiano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Lucignano nell'Aretino. Pur non essendo lui soggetto, per la giovanissima età, alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana, a 17 anni decide di ribellarsi e di "darsi alla macchia". Si trasferisce con alcuni amici nel basso Casentino, nei pressi di Capolona in località il Rocolo dove forma la brigata partigiana "La Teppa", della quale assume il ruolo di comandante. Successivamente la banda si ingrossa fino ad arrivare a 500-600 componenti e ad operare perfino nel Valdarno Superiore e nel Pratomagno, oltre che in tutto il Casentino stesso. In particolare, si dice che la parte più "datata" della banda, chiamata appunto "banda volante" avesse la capacità di spostarsi rapidamente con lunghe e rapide marce da un posto ad un altro anche se i due posti erano a molti km di distanza. Molti atti di guerriglia avvenuti nella zona sono da attribuirsi alla teppa stessa, come ad esempio il salvataggio di tre piloti inglesi nei pressi di Carda, paese del comune di Castelfocognano dove la banda stazionò per diversi mesi anche dopo la sua temporanea divisione (per un breve periodo parte della banda si spostò in valdichiana per appoggiare l'avanzata degli Alleati).

Viene fucilato a Talla, in Casentino, il 26 maggio 1944 nella piazza davanti alla chiesa.

A Licio Nencetti sono intitolate numerose piazze e strade nella provincia di Arezzo. Molti musicisti hanno scritto canzoni su di lui, ultimi tra i quali la Casa del Vento, che nel 2004, nell'ambito del progetto musicale "sessant'anni di resistenza", gli hanno dedicato la canzone "il Comandante Licio". Nei paesi del basso Casentino, molti primogeniti maschi nati nell'immediato dopoguerra sono stati chiamati "Licio" in suo onore.[senza fonte]

Ezio Raspanti "Mascotte" de "La Teppa" afferma che tutti i membri della compagnia hanno chiamato i loro primi geniti Licio, Licia se femmine, mantenendo la promessa fatta da loro stessi alla morte di Licio Nencetti.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovane diciottenne animato dai più elevati sentimenti patriottici, fin dall'inizio partecipava attivamente al movimento di liberazione, organizzando una agguerrita formazione armata, alla testa della quale, con indomito coraggio e notevole perizia, svolgeva numerose e difficili operazioni di guerra contro il nemico, nel corso delle quali viene anche ferito. Catturato in una imboscata e sottoposto a snervante interrogatorio e ad atroci torture, nulla di utile rivela ai suoi aguzzini che lo condannano a morte. Il suo contegno davanti al plotone di esecuzione è talmente fiero e sublime che i componenti di questo, all'ordine di "fuoco!" non hanno il coraggio di sparare contro di lui. Soltanto il comandante, sparandogli in bocca con la pistola, riuscirà a far tacere la sua voce fino all'ultimo inneggiante alla libertà della Patria.»
— Talla, 26 maggio 1944

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]