La Russia di Putin: differenze tra le versioni
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La prima parte del libro si focalizza sull'esercito, descritto come un inferno dove i giovani soldati vengono sotto posti a vessazioni crudeli da parte dei loro superiori senza pietà. Poi si passa alle falsificazioni effettuate dai vari funzionari dell'esercito: creazione di false prove e documenti, torture e |
La prima parte del libro si focalizza sull'esercito, descritto come un inferno dove i giovani soldati vengono sotto posti a vessazioni crudeli da parte dei loro superiori senza pietà. Poi si passa alle falsificazioni effettuate dai vari funzionari dell'esercito: creazione di false prove e documenti, torture e processi farsa. Molte parti sono dedicate alla descrizione di specifici personaggi come il colonnello Budanov, che violenta e poi uccide una giovane cecena, e il mafioso Fedolev. Dopo aver fatto una digressione sulle condizioni della vita di provincia, il libro si chiude con la vicenda del Teatro Dubrovka (che provocò la morte di 129 civili russi e 39 militari separatisti ceceni) e l'immediato incremento dell'odio e dell'eliminazione fisica nei confronti della popolazione cecena, nemica numero uno di Putin e della sua guerra contro il terrorismo. |
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Versione delle 11:00, 22 nov 2014
La Russia di Putin | |
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Titolo originale | Путинская Россия |
Autore | Anna Politkovskaja |
1ª ed. originale | 2004 |
1ª ed. italiana | 2005 |
Genere | saggio |
Lingua originale | russo |
La Russia di Putin è un libro del 2005 scritto dalla giornalista russa Anna Politkovskaja. Il libro è una dura critica al presidente Vladimir Putin, fatta attraverso viaggi e interviste varie dei connazionali russi che aiutano la scrittrice a tratteggiare la società russa del ventunesimo secolo.
Trama
La prima parte del libro si focalizza sull'esercito, descritto come un inferno dove i giovani soldati vengono sotto posti a vessazioni crudeli da parte dei loro superiori senza pietà. Poi si passa alle falsificazioni effettuate dai vari funzionari dell'esercito: creazione di false prove e documenti, torture e processi farsa. Molte parti sono dedicate alla descrizione di specifici personaggi come il colonnello Budanov, che violenta e poi uccide una giovane cecena, e il mafioso Fedolev. Dopo aver fatto una digressione sulle condizioni della vita di provincia, il libro si chiude con la vicenda del Teatro Dubrovka (che provocò la morte di 129 civili russi e 39 militari separatisti ceceni) e l'immediato incremento dell'odio e dell'eliminazione fisica nei confronti della popolazione cecena, nemica numero uno di Putin e della sua guerra contro il terrorismo.