Giuseppe Trischitta: differenze tra le versioni

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'''Giuseppe Trischitta''', ([[Messina]], [[20 febbraio]] [[1855]] - [[Furci Siculo]], [[25 maggio]] [[1931]]) è stato un letterato, filologo, lessicologo, poeta e storico [[Italia|italiano]], autore di un vocabolario della [[lingua siciliana]].
'''Giuseppe Trischitta''', ([[Messina]], [[20 febbraio]] [[1855]] - [[Furci Siculo]], [[25 maggio]] [[1931]]) è stato un letterato, filologo, lessicologo, poeta e storico [[Italia|italiano]], autore di un vocabolario della [[lingua siciliana]].


== Origini ==


Giuseppe Trischitta nacque a [[Messina]] nel [[1855]] dall'''avv. Vincenzo Trischitta'' ([[1818]]-[[1862]]) e da ''donna Laura Mangiò'', entrambi nativi di [[Savoca]] ed appartenenti al ceto aristocratico e latifondista; la famiglia ''Trischitta-Mangiò'' era molto ricca e potente: possiedeva enormi proprietà agrarie ed urbane nei comuni di [[Savoca]], [[Santa Teresa di Riva]], [[Furci Siculo]] e [[Casalvecchio Siculo]]; il nonno paterno di Giuseppe Trischitta, il ''notar Luigi Trischitta'' ([[1784]]-[[1858]]), influente uomo politico, era stato sindaco di [[Savoca]] nella prima metà del [[XIX secolo]].


== Biografia ==
== Biografia ==


Giuseppe Trischitta nacque a [[Messina]] nel [[1855]] dall'avv. Vincenzo Trischitta ([[1818]]-[[1862]]) e da Laura Mangiò, entrambi nativi di [[Savoca]] ed appartenenti al ceto aristocratico e latifondista; la famiglia Trischitta-Mangiò era molto ricca e potente: possedeva enormi proprietà agrarie ed urbane nei comuni di Savoca, [[Santa Teresa di Riva]], [[Furci Siculo]] e [[Casalvecchio Siculo]]; il nonno paterno di Giuseppe Trischitta, il notaio Luigi Trischitta ([[1784]]-[[1858]]), influente uomo politico, era stato sindaco di Savoca nella prima metà del [[XIX secolo]].


Il Trischitta vive gli anni dell'infanzia tra [[Messina]], [[Santa Teresa di Riva]] e [[Savoca]]. Nell'ottobre [[1862]], il padre, l'avv. ''Vincenzo Trischitta'', viene misteriosamente assassinato nei pressi della borgata di Furci Siculo, la famiglia ''Trischitta-Mangiò'' si ritira per un lungo periodo a Messina, senza tornare nei paesi d'origine.
Il Trischitta visse gli anni dell'infanzia tra Messina, Santa Teresa di Riva e Savoca. Nell'ottobre [[1862]] il padre venne misteriosamente assassinato nei pressi della borgata di Furci Siculo; la famiglia Trischitta-Mangiò si ritirò per un lungo periodo a Messina, senza tornare nei paesi d'origine.
Fu proprio in quegli anni che Giuseppe Trischitta ricevette una robusta ed accurata formazione letteraria, storica e scientifica.
Fu proprio in quegli anni che Giuseppe Trischitta ricevette una robusta ed accurata formazione letteraria, storica e scientifica.


Raggiunta l'età adulta, il Trischitta si trasferisce nuovamente a Furci Siculo, allora quartiere del comune di [[Santa Teresa di Riva]] e, inizia a dedicarsi allo studio lessicografico approfondito della [[lingua siciliana]]; tali ricerche occuparono circa quaranta anni della sua vita.
Raggiunta l'età adulta, il Trischitta si trasferì nuovamente a Furci Siculo, allora quartiere del comune di Santa Teresa di Riva e, iniziò a dedicarsi allo studio lessicografico approfondito della [[lingua siciliana]]; tali ricerche occuparono circa quaranta anni della sua vita.


Le sue ricerche vennero sommamente apprezzate da [[Giuseppe Pitrè]], che fece nominare il Trischitta membro della ''Società Siciliana di Storia Patria''.
Le sue ricerche vennero sommamente apprezzate da [[Giuseppe Pitrè]], che fece nominare il Trischitta membro della ''Società Siciliana di Storia Patria''.


Nel [[1918]], il Trischitta si dedica alla stesura di un manoscritto titolato "''Cenni storici su Savoca''" che tratta della storia della città dei suoi avi dall'età [[bizantina]] alla seconda metà del [[XIX secolo]].
Nel [[1918]], il Trischitta si dedicò alla stesura di un manoscritto titolato "''Cenni storici su Savoca''" che trattava della storia della città dei suoi avi dall'età [[bizantina]] alla seconda metà del [[XIX secolo]].


Nel [[1925]], inizia a pubblicare la sua opera principale: il ''Vocabolario Siciliano-Italiano'', costituita da più di seimila pagine manoscritte, ove accanto ad ogni vocabolo sono riportati i modi di dire ed i proverbi di riferimento. Purtoppo, pochi mesi dopo, la pubblicazione dell'opera è interrotta poichè la ''Società Editrice Settimo Sodano & Co.'' dichiara [[fallimento]]. Tale evento addolorò enormemente il Trischitta, lo si apprende dallo stesso autore, quando con grande mestizia, ormai alla fine della sua vita, così scrive: "''questo lavoro compilato con il sangue della mia anima mi sconforta vederlo cadere nel vuoto con disconoscimento del gran pubblico''".
Nel [[1925]] iniziò a pubblicare la sua opera principale: il ''Vocabolario Siciliano-Italiano'', costituito da più di seimila pagine manoscritte, ove accanto ad ogni vocabolo sono riportati i modi di dire ed i proverbi di riferimento. Purtroppo, pochi mesi dopo, la pubblicazione dell'opera si interruppe poichè la ''Società Editrice Settimo Sodano & Co.'' dichiarò [[fallimento]]. Tale evento addolorò enormemente il Trischitta, lo si apprende dallo stesso autore, quando con grande mestizia, ormai alla fine della sua vita, così scrive: "''questo lavoro compilato con il sangue della mia anima mi sconforta vederlo cadere nel vuoto con disconoscimento del gran pubblico''".


Nel corso della sua vita, il Trischitta si dedicò alla composizione di poesie satiriche in [[lingua siciliana]] con le quali si divertiva a canzonare i suoi concittadini di Furci e [[Savoca]].
Nel corso della sua vita, il Trischitta si dedicò alla composizione di poesie satiriche in lingua siciliana con le quali si divertiva a canzonare i suoi concittadini di Furci e Savoca.


Aveva una conoscenza impressionante dei pesci e degli uccelli, era soprannominato ''u Cardiddaru'' e scrisse un trattato sulla pesca praticata a [[Santa Teresa di Riva]] e dintorni.
Aveva una conoscenza impressionante dei pesci e degli uccelli, era soprannominato ''u Cardiddaru'' e scrisse un trattato sulla pesca praticata a Santa Teresa di Riva e dintorni.


Il Trischitta, dimenticato dal mondo scientifico, si spense nella sua casa di [[Furci Siculo]] all'età di 76 anni, nel [[1931]].
Il Trischitta, dimenticato dal mondo scientifico, si spense nella sua casa di Furci Siculo all'età di 76 anni, nel [[1931]].

Solamente negli ultimi anni l'opera del Trischitta è stata riscoperta e rivalutata; infatti è stata riconosciuta la maggiore sensibilità di fronte a certi problemi dell’ortografia del dialetto, l’approfondimento del valore semantico della parola, ed il senso del valore vivo della parola come elemento significante ed espressivo, che gli ha fatto avvertire l’esigenza di animare costantemente il vocabolo isolato inserendolo nella struttura vitale della frase e dell’esempio.


Solamente negli ultimi anni, l'opera del Trischitta è stata riscoperta e rivalutata; infatti è stata riconosciuta la maggiore sensibilità di fronte a certi problemi dell’ortografia del dialetto, l’approfondimento del valore semantico della parola, ed il senso del valore vivo della parola come elemento significante ed espressivo, che gli ha fatto avvertire l’esigenza di animare costantemente il vocabolo isolato inserendolo nella struttura vitale della frase e dell’esempio.
Il ''Vocabolario Siciliano-Italiano'' del Trischitta è ora in possesso della Facoltà di Lettere dell'[[Università di Catania]], moltissimi termini da lui adoperati sono significativamente inseriti nel monumentale ''Vocabolario Siciliano'' di [[Giorgio Piccitto]] e [[Giovanni Tropea]], pubblicato in cinque volumi a cura del [[Centro Studi Filogici e Linguistici Siciliani]].
Il ''Vocabolario Siciliano-Italiano'' del Trischitta è ora in possesso della Facoltà di Lettere dell'[[Università di Catania]], moltissimi termini da lui adoperati sono significativamente inseriti nel monumentale ''Vocabolario Siciliano'' di [[Giorgio Piccitto]] e [[Giovanni Tropea]], pubblicato in cinque volumi a cura del [[Centro Studi Filogici e Linguistici Siciliani]].


== Opere ==
== Opere ==
* ''Vocabolario Siciliano-Italiano'', Società editrice Settimo Sodano & Co., [[1925]]

* ''Vocabolario Siciliano-Italiano'', ''Società editrice Settimo Sodano & Co.''. [[1925]].

* ''Cenni storici su [[Savoca]]'', [[1918]], (inedito)
* ''Cenni storici su [[Savoca]]'', [[1918]], (inedito)

* ''Trattato sulla pesca in Sicilia'', [[1920]], (inedito)
* ''Trattato sulla pesca in Sicilia'', [[1920]], (inedito)

* ''Versi satirici in lingua siciliana'' composti dal [[1890]] in avanti.
* ''Versi satirici in lingua siciliana'' composti dal [[1890]] in avanti.


== Bibbliografia ==
== Bibliografia ==

* Santo Lombardo, ''I detti dell'Antico''. Ed. Comune di Savoca. 2010.
* Santo Lombardo, ''I detti dell'Antico''. Ed. Comune di Savoca. 2010.

* Santo Lombardo, ''Le Catacombe del Convento dei Cappuccini di Savoca. Storia e Personaggi''. Ed. Comune di Savoca. 1995.
* Santo Lombardo, ''Le Catacombe del Convento dei Cappuccini di Savoca. Storia e Personaggi''. Ed. Comune di Savoca. 1995.




== Voci correlate ==
== Voci correlate ==


*[[Lingua siciliana]]
*[[Lingua siciliana]]

*[[Letteratura siciliana]]
*[[Letteratura siciliana]]

*[[Savoca]]
*[[Savoca]]

*[[Furci Siculo]]
*[[Furci Siculo]]

Versione delle 15:44, 27 ago 2010

Giuseppe Trischitta, (Messina, 20 febbraio 1855 - Furci Siculo, 25 maggio 1931) è stato un letterato, filologo, lessicologo, poeta e storico italiano, autore di un vocabolario della lingua siciliana.

Biografia

Giuseppe Trischitta nacque a Messina nel 1855 dall'avv. Vincenzo Trischitta (1818-1862) e da Laura Mangiò, entrambi nativi di Savoca ed appartenenti al ceto aristocratico e latifondista; la famiglia Trischitta-Mangiò era molto ricca e potente: possedeva enormi proprietà agrarie ed urbane nei comuni di Savoca, Santa Teresa di Riva, Furci Siculo e Casalvecchio Siculo; il nonno paterno di Giuseppe Trischitta, il notaio Luigi Trischitta (1784-1858), influente uomo politico, era stato sindaco di Savoca nella prima metà del XIX secolo.

Il Trischitta visse gli anni dell'infanzia tra Messina, Santa Teresa di Riva e Savoca. Nell'ottobre 1862 il padre venne misteriosamente assassinato nei pressi della borgata di Furci Siculo; la famiglia Trischitta-Mangiò si ritirò per un lungo periodo a Messina, senza tornare nei paesi d'origine. Fu proprio in quegli anni che Giuseppe Trischitta ricevette una robusta ed accurata formazione letteraria, storica e scientifica.

Raggiunta l'età adulta, il Trischitta si trasferì nuovamente a Furci Siculo, allora quartiere del comune di Santa Teresa di Riva e, iniziò a dedicarsi allo studio lessicografico approfondito della lingua siciliana; tali ricerche occuparono circa quaranta anni della sua vita.

Le sue ricerche vennero sommamente apprezzate da Giuseppe Pitrè, che fece nominare il Trischitta membro della Società Siciliana di Storia Patria.

Nel 1918, il Trischitta si dedicò alla stesura di un manoscritto titolato "Cenni storici su Savoca" che trattava della storia della città dei suoi avi dall'età bizantina alla seconda metà del XIX secolo.

Nel 1925 iniziò a pubblicare la sua opera principale: il Vocabolario Siciliano-Italiano, costituito da più di seimila pagine manoscritte, ove accanto ad ogni vocabolo sono riportati i modi di dire ed i proverbi di riferimento. Purtroppo, pochi mesi dopo, la pubblicazione dell'opera si interruppe poichè la Società Editrice Settimo Sodano & Co. dichiarò fallimento. Tale evento addolorò enormemente il Trischitta, lo si apprende dallo stesso autore, quando con grande mestizia, ormai alla fine della sua vita, così scrive: "questo lavoro compilato con il sangue della mia anima mi sconforta vederlo cadere nel vuoto con disconoscimento del gran pubblico".

Nel corso della sua vita, il Trischitta si dedicò alla composizione di poesie satiriche in lingua siciliana con le quali si divertiva a canzonare i suoi concittadini di Furci e Savoca.

Aveva una conoscenza impressionante dei pesci e degli uccelli, era soprannominato u Cardiddaru e scrisse un trattato sulla pesca praticata a Santa Teresa di Riva e dintorni.

Il Trischitta, dimenticato dal mondo scientifico, si spense nella sua casa di Furci Siculo all'età di 76 anni, nel 1931.

Solamente negli ultimi anni l'opera del Trischitta è stata riscoperta e rivalutata; infatti è stata riconosciuta la maggiore sensibilità di fronte a certi problemi dell’ortografia del dialetto, l’approfondimento del valore semantico della parola, ed il senso del valore vivo della parola come elemento significante ed espressivo, che gli ha fatto avvertire l’esigenza di animare costantemente il vocabolo isolato inserendolo nella struttura vitale della frase e dell’esempio.

Il Vocabolario Siciliano-Italiano del Trischitta è ora in possesso della Facoltà di Lettere dell'Università di Catania, moltissimi termini da lui adoperati sono significativamente inseriti nel monumentale Vocabolario Siciliano di Giorgio Piccitto e Giovanni Tropea, pubblicato in cinque volumi a cura del Centro Studi Filogici e Linguistici Siciliani.

Opere

  • Vocabolario Siciliano-Italiano, Società editrice Settimo Sodano & Co., 1925
  • Cenni storici su Savoca, 1918, (inedito)
  • Trattato sulla pesca in Sicilia, 1920, (inedito)
  • Versi satirici in lingua siciliana composti dal 1890 in avanti.

Bibliografia

  • Santo Lombardo, I detti dell'Antico. Ed. Comune di Savoca. 2010.
  • Santo Lombardo, Le Catacombe del Convento dei Cappuccini di Savoca. Storia e Personaggi. Ed. Comune di Savoca. 1995.

Voci correlate