Granata (proiettile): differenze tra le versioni

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L'innesco a tempo permette di fare esplodere la granata in un punto qualsiasi della sua traiettoria; un esempio di granata di questo tipo è lo [[shrapnel]]. Un ordigno di questo tipo ha l'ogiva divisa in varie ghiere che possono essere ruotate per variare il tempo prima della detonazione. All'interno dell'ogiva vi è una miccia arrotolata a spirale ed unita al detonatore. Quando si utilizza, l'artigliere ruota la ghiera numerata in modo da regolare a che distanza dal detonatore la miccia verrà accesa, dopodiché il proiettile viene inserito nel cannone e viene sparato. Questa azione accende la spirale pirotecnica e quando la fiamma raggiunge il detonatore il corpo della granata si frammenta formando micidiali schegge che si spargono ad ombrello. Nel caso specifico dello shrapnel, invece l'effetto letale dell'ordigno è affidato non tanto alle schegge dell'involucro, ma alle migliaia di pallini di piombo del diametro di una decina di millimetri circa che vengono sparati in tutte le direzioni.
L'innesco a tempo permette di fare esplodere la granata in un punto qualsiasi della sua traiettoria; un esempio di granata di questo tipo è lo [[shrapnel]]. Un ordigno di questo tipo ha l'ogiva divisa in varie ghiere che possono essere ruotate per variare il tempo prima della detonazione. All'interno dell'ogiva vi è una miccia arrotolata a spirale ed unita al detonatore. Quando si utilizza, l'artigliere ruota la ghiera numerata in modo da regolare a che distanza dal detonatore la miccia verrà accesa, dopodiché il proiettile viene inserito nel cannone e viene sparato. Questa azione accende la spirale pirotecnica e quando la fiamma raggiunge il detonatore il corpo della granata si frammenta formando micidiali schegge che si spargono ad ombrello. Nel caso specifico dello shrapnel, invece l'effetto letale dell'ordigno è affidato non tanto alle schegge dell'involucro, ma alle migliaia di pallini di piombo del diametro di una decina di millimetri circa che vengono sparati in tutte le direzioni.


==Bilbiografia==
==Bibliografia==
*Musciarelli L., ''Dizionario delle Armi'', Milano, Oscar Mondadori, 1978
*Musciarelli L., ''Dizionario delle Armi'', Milano, Oscar Mondadori, 1978



Versione delle 14:43, 10 giu 2010

M107

La granata è un proiettile generalmente sparato da cannoni (ma talvolta anche da fucili) che esplode in volo oppure a contatto con il bersaglio distruggendolo con l'onda d'urto generata dalla deflagrazione. Il proiettile è solitamente di forma ogivale e presenta il corpo cavo contenente la carica principale (solitamente costituita da TNT) ed il detonatore. Quest'ultimo può essere innescato in due modi: o per urto contro una superficie solida dell'ogiva del proiettile o tramite una spiralina costituita da una sorta di miccia che consente di impostare l'esplosione per un istante predeterminato.

Innesco a percussione

Questo innesco permette alla granata di esplodere a contatto con il bersaglio; il percussore è innestato nell'ogiva del proiettile. Quando essa colpisce l'obiettivo, il percussore colpisce una capsula fulminante che produce una piccola esplosione all'interno del proiettile. Il tritolo a questo punto si innesca e la granata scoppia.

Innesco a tempo

L'innesco a tempo permette di fare esplodere la granata in un punto qualsiasi della sua traiettoria; un esempio di granata di questo tipo è lo shrapnel. Un ordigno di questo tipo ha l'ogiva divisa in varie ghiere che possono essere ruotate per variare il tempo prima della detonazione. All'interno dell'ogiva vi è una miccia arrotolata a spirale ed unita al detonatore. Quando si utilizza, l'artigliere ruota la ghiera numerata in modo da regolare a che distanza dal detonatore la miccia verrà accesa, dopodiché il proiettile viene inserito nel cannone e viene sparato. Questa azione accende la spirale pirotecnica e quando la fiamma raggiunge il detonatore il corpo della granata si frammenta formando micidiali schegge che si spargono ad ombrello. Nel caso specifico dello shrapnel, invece l'effetto letale dell'ordigno è affidato non tanto alle schegge dell'involucro, ma alle migliaia di pallini di piombo del diametro di una decina di millimetri circa che vengono sparati in tutte le direzioni.

Bibliografia

  • Musciarelli L., Dizionario delle Armi, Milano, Oscar Mondadori, 1978

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