Bardunfula: differenze tra le versioni

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Ci si può giocare anche da soli, ma ci si diverte certamente di più a gareggiare con altri per farla andare più lontano o farla girare il più a lungo possibile, o farla saltare sulle altre ''bardunfulas''. In quest'ultimo caso capita spesso che qualche ''bardunfula'', colpita dalla punta di un'altra, si spacchi a metà. Se non si dispone di una ''bardunfula'' di riserva (ma i giocatori più accaniti ne hanno almeno due, anche di differente misura o peso) è necessario ritirarsi dal gioco.
Ci si può giocare anche da soli, ma ci si diverte certamente di più a gareggiare con altri per farla andare più lontano o farla girare il più a lungo possibile, o farla saltare sulle altre ''bardunfulas''. In quest'ultimo caso capita spesso che qualche ''bardunfula'', colpita dalla punta di un'altra, si spacchi a metà. Se non si dispone di una ''bardunfula'' di riserva (ma i giocatori più accaniti ne hanno almeno due, anche di differente misura o peso) è necessario ritirarsi dal gioco.


A Bari, lo scopo era quello di rompere "u vrruz" dell'avvesario e conservare le punte come trofeo, alla fine di "stagione" piu o meno stabilita, si mostravano i "trofei". Chi ne aveva di più era il "campione". Questo era facilitato dal fatto che prima della gara, si stabiliva che il perdente o i perdenti, dal vincitore doveva ricevere sopra il proprio "vrruz" un numero stabilito di "zecche" (impugnando con una mano il proprio "vrruz" tenendo ferrmo con l'altra mano il "vrruz" del perdente, conlpire con la punta, piu forte possibbile, cercando di spaccarlo o che la punta rimanesse conficcata da sollevarlo, se ciò accadeva, si poteva posizionarlo per terra e con una pietra o masso si colpiva rompendolo, cercando di non rompere pure il proprio). (Variante di Bari)
A Bari, lo scopo era quello di rompere "u vrruz" dell'avvesario e conservare le punte come trofeo. Alla fine della "stagione" stabilita si mostravano i "trofei": chi ne aveva di più era il "campione".


Vi sono molti modi di giocarci; quello più semplice consiste nel lanciare ''sa bardunfula'' appoggiandola per terra e facendola girare in modo da farle acquistare velocità e girare più a lungo. La cordicina serve per poterla lanciare più lontano. Quando ''sa bardunfula'' smette di girare il gioco è finito.
Vi sono molti modi di giocarci; quello più semplice consiste nel lanciare ''sa bardunfula'' appoggiandola per terra e facendola girare in modo da farle acquistare velocità e girare più a lungo. La cordicina serve per poterla lanciare più lontano. Quando ''sa bardunfula'' smette di girare il gioco è finito.


[[Categoria:Giochi antichi]]
[[Categoria:Giochi antichi]]
[[Categoria:Cultura della Sardegna]](
[[Categoria:Cultura della Sardegna]]

Versione delle 01:39, 27 giu 2008

La bardunfula (termine in sardo, detta anche badrunfa, o baldofula o marrocula) è il giocattolo comunemente conosciuto in Italia con il nome di trottola. A Bari si chiamava u vrruz, si giocava fino a qualche decennio fa.

È solitamente fatta di legno d'ulivo o di noce, a forma di cono con una punta di ferro al centro dell'estremità inferiore. Lungo la sua superficie sono presenti delle scanalature lungo le quali viene avvolto un laccio sottile di pelle o una cordicina, oppure uno spago che, con il movimento della mano e del braccio, permette di lanciarla lontano in modo da farle eseguire un cerchio.

Origine e diffusione

L'origine del gioco è antichissima. In Sardegna il suo uso si è diffuso ovunque; si può quasi dire che in ogni paese ha un nome diverso.

Come si gioca

Ci si può giocare anche da soli, ma ci si diverte certamente di più a gareggiare con altri per farla andare più lontano o farla girare il più a lungo possibile, o farla saltare sulle altre bardunfulas. In quest'ultimo caso capita spesso che qualche bardunfula, colpita dalla punta di un'altra, si spacchi a metà. Se non si dispone di una bardunfula di riserva (ma i giocatori più accaniti ne hanno almeno due, anche di differente misura o peso) è necessario ritirarsi dal gioco.

A Bari, lo scopo era quello di rompere "u vrruz" dell'avvesario e conservare le punte come trofeo. Alla fine della "stagione" stabilita si mostravano i "trofei": chi ne aveva di più era il "campione".

Vi sono molti modi di giocarci; quello più semplice consiste nel lanciare sa bardunfula appoggiandola per terra e facendola girare in modo da farle acquistare velocità e girare più a lungo. La cordicina serve per poterla lanciare più lontano. Quando sa bardunfula smette di girare il gioco è finito.