Skaz

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«Lo skaz (dal russo skazat' “dire, raccontare”) è un tipo speciale di narrazione coltivato particolarmente nella letteratura russa a partire dal 1830 (sebbene, con alcune differenze, si possa ritrovare anche in altre letterature slave, europee e americane) le cui radici risalgono alle tradizioni del folklore orale. È caratterizzato da un narratore personale, un semplice uomo del popolo con orizzonti intellettuali e competenze linguistiche ristretti, che si rivolge agli ascoltatori del proprio ambiente sociale in un discorso prettamente orale.[1]»

Lo skaz (in russo cказ?) è la riproduzione di una narrazione orale.[2] Un testo costruito secondo la tecnica dello skaz è un testo in cui "vediamo parlare" qualcuno. Nel 1918 Ejchenbaum pubblicò “L’illusione dello skaz”, in cui scrisse che l'influenza dello skaz è visibile nella composizione, nella costruzione sintattica, nella scelta delle parole e nella loro distribuzione. Quello che viene tradotto come “racconto” si dice сказка, inteso come fiaba, collegato al verbo сказать (parlare), di cui il narratore è detto сказитель, colui che racconta.

Gogol è considerato il più grande utilizzatore dello skaz. Lui stesso ha creato una particolare forma di skaz con esclamazioni e giochi di parole. La prosa ornamentale, sviluppatasi nel XX secolo, assorbe insieme lo skaz molto violento, e una raffinata prosa poetica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Wolf Schmid, Skaz, il manuale vivente di narratologia, su lhn.uni-hamburg.de, Interdisciplinary Center for Narratology, University of Hamburg, 22 gennaio 2013. URL consultato il 28 agosto 2021.
  2. ^ (EN) skaz, su Oxford Reference. URL consultato il 28 agosto 2021.

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