Massimo di Nola

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San Massimo di Nola
San Felice soccorre san Massimo (1636), di Giovanni da San Giovanni
 

Vescovo

 
NascitaNola, III secolo
MorteNola, III secolo
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza7 febbraio

Massimo di Nola (Nola, III secoloNola, 7 febbraio III secolo) fu vescovo di Nola nel III secolo, durante la persecuzione di Decio; è venerato dalla Chiesa cattolica come santo.

Si impegnò per proteggere i suoi fedeli e fu soccorso da San Felice, sacerdote, detto anche Felice in Pincis.

Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

Abbiamo pochissime notizie della vita di san Massimo. Ci provengono dai carmina natalizia scritti da San Paolino fra il 395 e il 409 circa, per celebrare la festa (dies natalis) di san Felice di Nola, fedele collaboratore di Massimo.

Paolino racconta che durante la persecuzione di Decio (250-251), Massimo che era il vescovo di Nola, già vecchio e malato, in un primo momento fece di tutto per difendere i cristiani, poi, di fronte all'inasprirsi della persecuzione, affidò la diocesi a san Felice che aveva designato come successore e preferì andare a rifugiarsi in un luogo deserto. Felice fu messo in carcere e torturato perché sacrificasse agli dei pagani, ma un giorno gli apparve un angelo che lo liberò e lo condusse da Massimo, che stava morendo di fame e di sete. Felice raccolse da una vite un grappolo di uva maturato miracolosamente fuori stagione, e con il succo di essa rianimò Massimo, poi se lo caricò sulle spalle, lo riportò in città e lo affidò alle cure di una devota cristiana. Massimo morì serenamente qualche tempo dopo.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il Martirologio romano fissa la memoria liturgica il 7 febbraio.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]