Rufolo (famiglia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Rufolo
Bandato di rosso e di argento, al capo di rosso con tre gigli d'oro allineati in fascia.
Stato Regno di Napoli
Bandiera delle Due Sicilie Regno delle Due Sicilie
Bandiera dell'Italia Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Titoli
FondatoreNicolò Rufolo
Data di fondazioneX secolo
Etniaitaliana

Rufolo è un'antica famiglia di Ravello che per tradizione si ricollega al romano Publio Rutilio Rufo, console nel 105 a.C.[1]

Attestata in Ravello già nel X secolo[2], vi costruì un famoso palazzo e con altre famiglie locali la Chiesa di San Giovanni del Toro.
I Ravello furono sostenitori di Carlo d’Angiò e ne curarono l'incasso delle dogane accumulando una notevole ricchezza anche esercitando il commercio.

Nel tempo la famiglia si divise in tre rami.

Personaggi celebri[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni, vescovo di Ravello (XII-XIII secolo) dal 1150 al 1209[3]
  • Matteo[4] (XIII secolo), coinvolto in una carriera burocratica di spicco nel Regno di Sicilia. Ha ricoperto ruoli importanti come secreto e procuratore in varie regioni, contribuendo all'accumulo di ricchezza e prestigio della famiglia.
  • Nicola (XIII secolo), marito di Sigilgaida della Marra, fece eseguire l'ambone del Duomo di Ravello. Attivo nell'amministrazione pubblica, ha ricoperto ruoli importanti come magister camerarius e magister procurator. Nicola è stato coinvolto anche nel commercio e ha fornito prestiti alla Curia regia. Tuttavia, è stato coinvolto negli eventi della crisi dei Vespri nel 1283, quando è stato arrestato insieme ad altri membri della famiglia Rufolo, accusato di peculato e tradimento. Questo evento ha segnato il declino della famiglia Rufolo, anche se alcuni suoi discendenti hanno mantenuto una presenza nella società nobiliare.
  • Pellegrino (XIII secolo), vescovo di Ravello dal 1400 al 1401
  • Giacomo (1225-1298), vicesecreto in Terra d’Otranto nel 1269. Nel maggio del 1271 fu nominato tra i maestri della Zecca di Brindisi.
  • Ursone, secondogenito di Nicola. Nel 1263 fu vicesecreto a Messina, nel 1265 secreto in Abruzzo, nel 1269 secreto in Principato, Terra di Lavoro e Abruzzo, nel 1273 portolano, magister procurator e magister salis in Apulia.
  • Lorenzo, figlio di Matteo nel 1275 fu maestro portolano e procuratore di Sicilia con Bartolomeo Acconciaioco. Nel 1282 secreto e maestro del sale in Apulia.
  • Carlo, illustre personaggio del foro napoletano deceduto nel 1306[5]
  • Bernardo, fu vicesecreto di Basilicata e Capitanatanel 1269
  • Angelo, nel 1269 collettore del focatico in Terra di Lavoro, Principato e Comitato di Molise.
  • Ciura, figlia di Matteo che sposò Ruggero Della Marra.
  • Manilio, nobile di Molfetta che la difese valorosamente[6]
  • Landolfo, protagonista di una novella di Boccaccio (Decamerone, II, 4)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Storia di famiglia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di storia di famiglia