Romanis pontificibus

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Romanis pontificibus è un decreto di papa Paolo VI promulgato il 6 giugno 1975.

Il decreto disciplinò l'assegnazione delle diocesi della Bosnia ed Erzegovina le cui parrocchie da secoli e fino ai primi anni '40 erano ancora controllate da parroci e da vescovi francescani[1], che furono successivamente tacciati di aver mancato al loro voto di ubbdedienza.[2]

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio 1881, Papa Leone XIII promulgò la bolla Ex hac augusta[3], che istituiva la provincia ecclesiastica di Vrhbosna, alla quale veniva annessa l'Erzegovina, mentre veniva nominato un vescovo stanziale di Mostar che aveva diritto all'antico titolo di Duvno.

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Il decreto ingiunse ai francescani di liberare le parrocchie a favore dei vescovi di nuova nomina. In particolare, fu regolamentata la situazione giurisdizionale della diocesi di Mostar-Duvno.[4]

Attuazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Apparizioni di Međugorje.

Il decreto fu in primo luogo attuato dall'allora vescovo Pavao Žanić, quindi dal suo successore Ratko Perić che permise ai frati francescani di restare a Medjugorie, reputandoli innocenti.[5] Solamente frate Tomislav Vlašić fu ritenuto colpevole di disubbedienza e di reati sessuali, e ridotto allo stato laicale.[6]

Al dicembre 1998, le parti stavano completando l'attuazione dell'accordo.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]