Discussione:Romanis pontificibus

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Traduzione[modifica wikitesto]

Con l'ausilio dei traduttori automatici per la versione slovena, si è limitata la traduzione inglese al solo sottoinsieme scelto nella versione relativa. La voe utlizza le stesse fonti della Wikiepdia inglese, ad eccezione di newadvent.

Al 9 agosto 2020, testo originale della bolla Romanis pontificibus non è consultabile nel sito vatican.va. Abbiamo questa traduzione in inglese della quale la versione slovena attribuisce la provenienza ala diocesi di Mostar-Dubvno. Se ciò fosse, vero, avrebbe comunque un imprimatur da parte di un'autorità episcopale, pur non conoscendosi la traduzione ufficiale normalemtne prodotta a Roma e pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana.

La sezione di w:en:Romanis Pontificibus#Historical precedent è stata omessa in quanto:

  • 1) da newadvent cita la costituzione apostolica Romanos Pontifices di Leone XIII

«It is the bishop's role, as the ruler and center of unity in the diocesan apostolate, to promote missionary activity, to direct it and to coordinate it but always in such a way that the zeal and spontaneity of those who share in the work may be preserved and fostered. All missionaries, even exempt Religious, are subject to his power in the various works which refer to the exercise of the sacred apostolate.»

Il testo è presente nel decreto Ad Gentes di Paolo VI, e viene ignorato. Posto che ovviamente il testo riportato nel sito ufficiale di Città del Vaticano sia l'autorità, non si trova tracia dei richiami al documento di Leone XIII citati.

  • 2) Il documento Ex hac augusta viene menzionato come costituzione apostolica, mentre Giovanni Paolo II lo citò come bolla.

Per tali inesattezze e per l'assenza di altre fonti, linera sezione non è stata tradotta. Analogo discorso, per quella successiva w:en:Romanis Pontificibus#Terms che è priva di fonti, a meno della parte finale l'unica tradotta.--Ciccio81ge (msg) 17:08, 9 ago 2020 (CEST)[rispondi]

In assenza del testo originale e di una sua traduzione ufficiale, ancor anon è chiaro se:

  • l'ordine francescano avesse vescovi francesi titolari di alcune diocesi della Bosnia-Erzegovina
  • in caso affermativo, Paolo VI lasciò qualche diocesi all'Ordine di san Francesco oppure stabilì che fossero viva via tutte riassegnate a vescovi di nomina romana.

Si da per scontato che i vescovi all'epoca in carica abbiano avuto la grazia di temrinare il loro mandato episcopale nelle diocesi nelle quali erano precedentemente stati insediati in modo legittimo.--Ciccio81ge (msg) 17:13, 9 ago 2020 (CEST)[rispondi]

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