Roberto Cozzi

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Roberto Cozzi
NascitaMilano, 23 febbraio 1893
MorteMonte Valbella, 29 giugno 1918
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaSacrario Militare di Asiago
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
UnitàNono reggimento
RepartoBrigata "Regina"
Anni di servizio19?? - 1918
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieBattaglia dei Tre Monti
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
Altre caricheOperaio
[1]
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Roberto Cozzi (Milano, 23 febbraio 1893Monte Valbella, 29 giugno 1918) è stato un militare italiano. Eroe di guerra, morì nella battaglia dei Tre Monti. Gli fu conferita la medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Le sue spoglie sono conservate presso il Sacrario Militare di Asiago.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Roberto Cozzi si formò come operaio nella scuola dell'orfanotrofio dei Martinitt di Milano.[1]

A seguito degli eventi bellici, fu arruolato nell'esercito italiano per combattere nella prima guerra mondiale. Fu un soldato di fanteria del nono reggimento della brigata "Regina".

Morì prendendo parte alla battaglia dei Tre Monti sferrata dalle forze italiane contro l'esercito austro-ungarico alla fine del giugno 1918. L'operazione fu la prima vittoriosa offensiva dell'esercito italiano dopo la sconfitta di Caporetto.

Il 23 marzo 1919 gli venne conferita la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Nel febbraio 1926, il Consiglio Comunale di Milano deliberò di intitolare una via al nome di ogni Medaglia d'Oro e Roberto Cozzi fu ovviamente compreso.

L'Associazione ex Martinitt "Ordine e Lavoro", venendo a conoscenza della delibera meneghina, insieme alla madre di Roberto Cozzi si espresse affinché la via intitolata a Roberto Cozzi fosse destinata nelle adiacenze dell'Orfanotrofio Maschile "I Martinitt"; tuttavia non fecero in tempo, in quanto la via fu assegnata nel quartiere di Greco.

Il 19 febbraio 1926, la madre di Cozzi, Francesca Mendressi, scriveva agli ex Martinitt:

«Spettabile società 'Ordine e Lavoro',
Io sottoscritta Mendressi Francesca ved. Cozzi, madre di Roberto Cozzi (Medaglia d' Oro), aderisco con piacere alla proposta della Ordine e Lavoro perché la via che dovrà essere intitolata al nome di mio figlio sia posta nelle vicinanze del Collegio dei Martinitt.»

Le sue spoglie, assieme a quelle di altri undici[2] medaglie d'oro al valor militare, sono conservate al Sacrario Militare di Asiago, ove giacciono i resti di altri 54.286 caduti italiani ed austro-ungarici della prima guerra mondiale e tre della seconda guerra mondiale.

A lui è anche dedicata la storica piscina Roberto Cozzi, sita in viale Tunisia a Milano.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Non appena sferrato l’attacco, avanzò alla testa del proprio plotone, e, oltrepassato il primo ordine di reticolati, accortosi che da una buca mascherata con un telo da tenda una mitragliatrice nemica tirava sul fianco di una nostra colonna, aggirò l’arma avversaria, mediante il lancio di petardi ne uccise i serventi e si impossessò dell’arma stessa, rivolgendola tosto contro il nemico. Gravemente ferito, rimase al suo posto e poco dopo fu trovato bocconi sull’arma, colpito da una decina di proiettili. Fulgido esempio di eroismo ed alto sentimento del dovere. Monte Valbella, 29 giugno 1918.[3]
— Regio Decreto 23 marzo 1919.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Vittore Buzzi, Claudio Buzzi, Le vie di Milano: dizionario della toponomastica milanese, Milano, Hoepli, 2005, pp. 118, ISBN 88-203-3495-X.
  2. ^ Gli altri caduti medaglie d'oro conservate nel sacrario sono quelli di Giovanni Antonio Aprosio, Francesco Berardi, Luigi Cigersa, Lamberto De Bernardi, Giuseppe Pintus, Ferdinando Podda, Marcello Prestinari, Alfonso Samoggia, Roberto Sarfatti, Raffaele Stasi, e Euclide Turba.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 18 ottobre 2010

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Associazione EX Martinitt Ordine e Lavoro, "120º Anniversario 1884 - 2004"
  • Antonio Barbato - Vincenzo Guastafierro, "Martinitt trovarsi - ritrovarsi" dicembre 1993
  • Vittore Buzzi e Claudio Buzzi, Le vie di Milano: dizionario della toponomastica milanese, Milano, Hoepli, 2005, pp. 118, ISBN 88-203-3495-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]