Portale:Siracusa/Descrizione battaglie

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Toro di Falaride raffigurato in un'incisione di Hans Burgkmair.

Strage di Segesta
La città di Segesta era un'alleata di Agatocle di Siracusa, per questo il siracusano richiese ai ricchi di dargli denaro per continuare le sue imprese. Molti abitanti a fronte di ciò, gli si opposero e Agatocle, per contrasto, diede grandi disgrazie alla città:

«...i più poveri abitanti, tratti di città, fece scannare sulle rive del fiume Scamandro; e quelli che premunevansi più ricchi, fece tormentare crudelmente perché dicessero quanto denaro avessero.»

Fece attaccare molti alle catapulte, lanciandoli come se fossero sassi. Costruì una macchina di torture simile al toro di Falaride: era costituita da una tavola di bronzo in cui era intagliata una figura di un essere umano, questa veniva poi scaldata sulle braci finché il condannato moriva. La vera differenza rispetto al toro era che i condannati potevano essere visti da fuori durante la loro agonia. Le donne furono legate, praticando un foro ai malleoli, con dei catenacci; ad altre furono tagliate le mammelle; alle donne incinte furono messi massi sopra i lombi in modo che il peso facesse comprimere i feti. Alcuni abitanti disperati incendiarono le proprie case e o si gettarono nel fuoco o si impiccarono. Così, per le pressioni di un uomo, la città fu interamente distrutta e perse il fiore degli uomini in essa presenti. I bambini e le vergini furono venduti ai Bruzi...

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