Porta di Vicari

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Porta di Vicari
Porta di Vicari o Porta Sant'Antonino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPalermo
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1600c.
Demolizione1789
Ricostruzione1637, 1716, 1778, 1789
Stilebarocco

La Porta di Vicari (detta anche Porta di Sant'Antonino) era una delle più antiche porte di Palermo.[1] Sorgeva all'estremità meridionale dell'arteria costituita da Via Maqueda o Strada Nuova, opposta rispetto alla Porta Maqueda, edificata a settentrione.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La porta si trova nella posizione attuale sin dal 1600 quando fu edificata definendone la volta nel Baluardo di Sant'Antonino adiacente alla chiesa di Sant'Antonio di Padova.[2] Il nome fa riferimento al pretore della città Francesco del Bosco, conte di Vicari, benché il Senato Palermitano avesse decretato l'appellativo di Porta Manriguez, in omaggio ad Aloisa Manriguez, consorte del viceré di Sicilia Bernardino de Cardenas y Portugal, duca di Maqueda.[2]

Subì parecchie modifiche negli anni:

Nel 1789 la porta e il baluardo furono demoliti. Durante il vicereame di Francesco d'Aquino, principe di Caramanico, l'impianto fu avanzato di pochi passi sul piano di Sant'Antonio, ricostruito di sana pianta senza arco di volta,[2] costituito da piloni fronteggianti, arricchiti da fontane con vasche. Una recante le armi del pretore Girolamo Grifeo, principe di Partanna. L'altra quelle di Girolamo Corvino, principe di Mezzojuso, sindaco della città.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 43.
  2. ^ a b c d e f Gaspare Palermo Volume quinto, pp. 44.
  3. ^ Pagina 237, Gioacchino di Marzo, "Diari della città di Palermo dal secolo 16 al secolo 19" [1], Volume VIII, Palermo, Luigi Pedone Laurel Editore, 1871.
  4. ^ Gaspare Palermo Volume quinto, pp. 45.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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