Porta Carini

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Porta Carini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPalermo
Coordinate38°07′09.23″N 13°21′13.47″E / 38.119231°N 13.353742°E38.119231; 13.353742
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione?
Ricostruzione1310 e 1782
StileNeoclassico

Porta Carini è un'antica porta di Palermo ubicata nel quartiere Capo.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È una delle porte più antiche della città, non si conosce la data di prima edificazione, la prima data certa è il 1310 quando è documentata nelle disposizioni testamentarie di Benvenuta Mastrangelo circa la donazione di un terreno ubicato nelle immediate adiacenze, negozio giuridico a favore dei religiosi della Magione.[3]

Presso questa porta Carlo d'Angiò, duca di Calabria, nel 1325 guidò gli scontri che coinvolsero altri tre accessi cittadini.[4] I danni arrecati furono in seguito riparati con lavori di restauro voluti da Ubertino La Grua, il quale, per i meriti prestati alla corona, fu investito il 26 agosto 1397 della terra di Carini e di molti altri privilegi.[5]

Nel 1552 a protezione del varco fu costruito l'omonimo baluardo, ad opera del viceré di Sicilia Carlo d'Aragona Tagliavia, principe di Castelvetrano e duca di Terranova. La strada in uscita dalle mura fortificate conduce alla chiesa di San Francesco di Paola e fu voluta da Aleramo del Carretto, Conte di Gagliano, pretore nel 1596.[6]

Nel 1782 l'antica porta fu demolita per essere spostata più avanti verso nord e nuovamente riedificata[7] senza arco di volta: ornata di pietre d'intaglio, colonne, balaustrata e vasi ornamentali sommitali.[6] Erano infatti venute meno le misure di difesa ed occorreva intercludere i fabbricati che nel frattempo erano cresciuti lungo l'originario fossato cinquecentesco. Nelle immediate vicinanze era un carcere.[8]

Nel 1789 il baluardo fu acquistato dalle religiose del monastero della Concezione che lo utilizzarono come belvedere, ambiente ricreativo e svago.[6]

Nel 2000 l'Ufficio Tecnico comunale ne ha curato il restauro con i fondi per la "Conferenza TransNazionale contro il Crimine Organizzato dell'ONU", riportandola all'antico splendore e l'ha dotata di un impianto di illuminazione notturna.

Posizione[modifica | modifica wikitesto]

È situata all'ingresso del mercato popolare del Capo a pochi passi dal tribunale e dal Teatro Massimo.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

La porta è costruita in pietra calcarea, lo stile è tipicamente neoclassico, abbastanza austero senza troppe concessioni alle decorazioni. All'esterno troviamo quattro finte colonne a base quadrata con relativi capitelli dorici.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pagina 491, Tommaso Fazello, "Della Storia di Sicilia - Deche Due" [1], Volume uno, Palermo, Giuseppe Assenzio - Traduzione in lingua toscana, 1817.
  2. ^ Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 91.
  3. ^ Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 91 e 92.
  4. ^ Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 16, 41 e 92.
  5. ^ Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 92.
  6. ^ a b c Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 93.
  7. ^ R. La Duca, Porta Carini, su palermoviva.it.
  8. ^ Gaspare Palermo Volume quinto, pag. 92 e 93.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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