Piramidi di luce

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Piramide di luce davanti alla chiesa di Santa Croce a Caltanissetta

Le piramidi di luce o macchine di luce sono strutture nate per portare, in epoca ante-elettricità, le candele o lumini necessari ad illuminare le processioni della Settimana Santa di Caltanissetta lungo le vie del centro cittadino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Scomparse dopo il 1900, sono state "riscoperte" di recente e rivisitate in chiave moderna con struttura in ferro. Quelle originarie in legno erano enormi candelabri capaci di sostenere centinaia di candele; quella posta davanti alla cattedrale era alta fino a 6 metri. Secondo lo storico nisseno Michele Alesso, erano in legno e furono ammirate da Ferdinando I delle Due Sicilie durante la sua visita in città nel 1806.

«Caratteristiche, soprattutto, erano le macchinette così dette “piramiti” (piramidi) che si disponevano lungo la Via del Collegio (oggi Corso Umberto I), attorno alla piazza, e nella ringhiera di ferro che adorna il cornicione del prospetto della chiesa di S. Agata. Queste macchinette avevano la forma di un rettangolo alla base, terminante superiormente a mo’ d’un triangolo. Venivano costruite con tavole tagliate a strisce combinate simmetricamente, su cui si disponevano in gran numero le luminarie, in modo da formare vari disegni.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vincenzo Falzone, La Sacra Urna, le Vare del Giovedì Santo
  • Michele Alesso, Il Giovedì Santo in Caltanissetta
  • Francesco Pulci, La Settimana Santa in Caltanissetta

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