POX 186

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POX 186
Galassia nana
POX 186 (Telescopio spaziale Hubble)
Scoperta
ScopritoreKunth, D., Sargent, W. L. W., & Kowal, C.
Data1981
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneVergine
Ascensione retta13h 25m 48.6s
Declinazione-11° 36′ 38″
Distanza68,5 milioni a.l.  
Redshiftz = 0,003903
Velocità radiale1.170 km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia nana
Altre designazioni
PGC 46982
Mappa di localizzazione
POX 186
Categoria di galassie nane

Coordinate: Carta celeste 13h 25m 48.6s, -11° 36′ 38″

POX 186 è una galassia nana del tipo nana ultracompatta blu situata nella costellazione della Vergine alla distanza di circa 68 milioni di anni luce dalla Terra[1][2]. Nelle osservazioni, è visibile con una certa difficoltà, perché vicina in direzione della linea di vista della luminosa stella Spica.

Per le piccole dimensioni (la massima estensione è di 300 parsec, con una massa totale di 107 masse solari), e la morfologia asimmetrica, si ritiene che sia una galassia colta nelle prime fasi della sua formazione. Si ipotizza che si sia formata dallo scontro, avvenuto meno di 100 milioni di anni fa, di due grandi nubi di gas e stelle (ciascuna con diametro di circa 100 parsec) che ha innescato l'ulteriore formazione di nuove stelle. Le aree di formazione stellare sono concentrate nella parte centrale della galassia entro un ambito di circa 10-15 parsec[3][4].

Sulla base di queste evidenze si fonda una nuova teoria che ipotizza dimensioni più ridotte per le galassie che si sono formate tardivamente nella storia dell'Universo rispetto a quelle che esistono già da miliardi di anni. Altro dato di rilievo è che POX 186 risiede all'interno di un vuoto ed è un elemento acquisito il fatto che molte galassie nane compatte blu si trovano in posizioni isolate. Inoltre molte galassie di grandi dimensioni presenti nel vuoto del Bootes mostrano alterazioni dinamiche e recenti interazioni del tutto simili a quelle mostrate da POX 186. Pertanto si è ipotizzato che i vuoti possano rappresentare luoghi di formazione delle galassie[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ D. Kunth, W. L. W. Sargent e C. Kowal, A spectroscopic survey of emission-line objects in two fields, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 44, 1º maggio 1981, pp. 229–239. URL consultato il 26 marzo 2016.
  2. ^ POX 186, su solstation.com. URL consultato il 26 marzo 2016.
  3. ^ HubbleSite - NewsCenter - A Tiny Galaxy is Born (12/19/2002) - Release Text, su hubblesite.org. URL consultato il 26 marzo 2016.
  4. ^ a b Michael R. Corbin e William D. Vacca, POX 186: A Dwarf Galaxy in the Process of Formation?, in The Astrophysical Journal, vol. 581, n. 2, 20 dicembre 2002, pp. 1039–1046, DOI:10.1086/344297. URL consultato il 26 marzo 2016.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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