Nessuno nessuno/Eppur mi son scordato di te

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Nessuno nessuno/Eppur mi son scordato di te
singolo discografico
ArtistaFormula 3
Pubblicazionemaggio 1971
Durata8:25
Dischi1
Tracce2
GenereRock progressivo
Rock progressivo italiano
EtichettaNumero Uno ZN 50117
ProduttoreLucio Battisti
Formati45 giri
Formula 3 - cronologia

Nessuno nessuno/Eppur mi son scordato di te è un singolo del 1971 della Formula 3; entrambi i brani sono composti da Lucio Battisti su testi di Mogol.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nessuno nessuno[modifica | modifica wikitesto]

Versione abbreviata del brano uscito su LP della durata di oltre 11 minuti, nonostante il taglio, mantiene un sapore prog, anche grazie alla bellissima progressione di organo sul finale del brano.

Eppur mi son scordato di te[modifica | modifica wikitesto]

Secondo quanto dichiarato dallo stesso Alberto Radius, il riff di apertura del brano è ispirato a Jimi Hendrix.[1]

Per stessa ammissione di Mogol,[2] il famoso verso del ritornello «non piangere salame, dei capelli verde rame» fu frutto di un errore di distrazione, mentre nelle sue intenzioni sarebbe invece dovuto essere «non piangere salame, dei capelli rosso rame»; il paroliere, che scrisse il brano nel 1969, si accorse dello sbaglio solo a distanza di tempo.

Battisti interpretò il brano in una versione acustica durante la trasmissione televisiva Teatro 10 del 1º maggio 1971; un frammento è stato cantato anche nel duetto Mina-Battisti del 23 aprile 1972, sempre nella trasmissione Teatro 10.

La versione inglese di Battisti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1977 Battisti registrò una versione del brano con il testo inglese, probabilmente durante la lavorazione dell'album Images. Tale versione non è mai stata pubblicata ed è ancora oggi inedita[3].

Brani[modifica | modifica wikitesto]

  1. Nessuno nessuno – 4:52
  2. Eppur mi son scordato di te – 3:33

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Intervista ad Alberto Radius, su Luciano Ceri, Lucio Battisti. Una discografia commentata, Coniglio editore, 2008, p. 169.
  2. ^ Quell' alchimia tra Mogol e Balestrini, in Corriere della Sera, 13 giugno 2009, p. 43 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2015).
  3. ^ Inediti, su luciobattisti.info. URL consultato il 1º ottobre 2019.