Marathovounos

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Marathovounos
villaggio
(EL) Μαραθόβουνος (Marathovounos)
(TR) Ulukışla
Marathovounos – Veduta
Marathovounos – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera di Cipro del Nord Cipro del Nord
(de facto)
Bandiera di Cipro Cipro (de iure)
DistrettoGazimağusa
ComunePaşaköy
Territorio
Coordinate35°13′25.32″N 33°37′01.15″E / 35.223699°N 33.616986°E35.223699; 33.616986 (Marathovounos)
Superficie28,35 km²
Abitanti836[1] (2011)
Densità29,49 ab./km²
Altre informazioni
Lingueturco
Fuso orarioUTC+2
Cartografia
Mappa di localizzazione: Cipro del Nord
Marathovounos
Marathovounos

Marathovounos (in greco Μαραθόβουνος?; in turco Ulukışla) è un villaggio situato nella parte centrale di Cipro. Esso è situato de iure nel distretto di Famagosta e de facto nel distretto di Gazimağusa. È de facto sotto il controllo di Cipro del Nord. Prima del 1974 il villaggio era abitato da greco-ciprioti.

Nel 2011 Marathovounos aveva 836 abitanti.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Marathovounos si trova nella pianura della Messaria. Esso è situato a 2 km a nord del villaggio di Angastina, a 4 km a sud del comune di Tziaos e a 39 km a est del capoluogo di distretto Famagosta. il villaggio si trova a 65 metri sul livello del mare.[2]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Marathovounos prende il nome dal finocchio (Marathos), un'erba aromatica e saporita usata in cucina e nella medicina popolare, e il nome significa "Collina del finocchio". Dopo l'invasione turca del 1974 è stata ribattezzata Ulukışla, che in turco significa "caserma santa" o "grande caserma". Probabilmente il nome deriva dal campo militare turco che si trova nel villaggio.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Marathovounos è stata costruita su una collinetta chiamata Vounos ("collina" in greco) al margine settentrionale della pianura della Messaria. Vi sono state scoperte testimonianze di abitazioni della media e tarda età del bronzo. Nella vicina Petrera c'è anche un'antica basilica.[2] Si ipotizza che a Vouno ci fosse un precedente villaggio cristiano con una piccola chiesa che risale al 1700. È stato ipotizzato che uno dei muri della chiesa di Marathovounos, dedicata a Prophitis Ilias (Profeta Elia), abbia incorporato un antico affresco di questa piccola chiesa.

All'inizio degli anni venti dell'Ottocento, i greco-ciprioti di Agia Paraskevi, un villaggio vicino situato a nord fondato nel 1571, trovarono rifugio nelle grotte intorno alla collinetta di Vouno.[4] Questo avvenne dopo un'ondata di massacri in tutta l'isola inflitti ai greco-ciprioti dagli amministratori ottomani che temevano una rivolta per l'indipendenza simile a quella avvenuta in Grecia nel 1821.[5][6] "I primi abitanti del villaggio si trasferirono nel 1821 da case greche dal luogo dove oggi si trova il villaggio turco di Tziaos, accanto a Marathovounos... Il fatto che la moschea di Tsiados sia la chiesa di Agia Paraskevi che fu trasformata in moschea e che fino al 1974 non aveva il minareto è un'altra prova per i greco-ciprioti che il villaggio che fu costruito nel 1571 era Agia Paraskevi. Nel 1821 i turchi uccisero 450 giovani all'interno della chiesa di Agia Paraskevi."[7] La pressione esercitata sui greci dalle autorità turche costrinse le giovani coppie a trasferirsi per risparmiarsi ulteriori vilipendi e angherie.[8] Dopo questo evento Agia Paraskevi fu ribattezzata Tziaos e vi abitarono solo turchi.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

I resti della chiesa di Profitis Ilias a Marathovounos, Cipro, 2012. Photo:C. M.

Tra Marathovounos e Tsiados esiste l'exoklisi (cappella esterna) di Timiou Stauvrou ("Croce d'onore" In greco) nel luogo in cui si trova il cimitero di Marathovounos. Dopo l'invasione, una scavatrice ha spianato il cimitero e le macerie sono state depositate all'interno delle mura cadute dell'antica cappella.[2]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il reddito principale di Marathovounos prima del 1974 era generato dall'agricoltura, grazie alla coltivazione di grano e orzo e all'allevamento di ovini e bovini. Gli uomini del villaggio lavoravano inoltre nelle miniere del massiccio del Troodos, e sia le donne che gli uomini si recavano a Famagosta o a Nicosia per lavorare in diverse industrie. Il trasporto avveniva utilizzando la Ferrovia governativa cipriota, che entrò in funzione per la prima volta nel 1905.[9] Tuttavia, questo servizio fu chiuso nel 1951 perché con l'arrivo di autobus e camion divenne antieconomico. La stazione si trovava a circa 2 km a sud-est del villaggio.[10] Nel 1905 a Marathovounos fu istituita una stazione di polizia rurale.[2]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Resti della cappella di Timios Stauvros, annessa al cimitero greco-ortodosso di Marathovounos, Cipro. Si notino le lapidi del cimitero che sono state divelte e gettate all'interno delle sue mura.

Nel 1831 Marathovounos contava 138 abitanti di etnia greca. Tra il censimento del 1891 e quello del 1931 nel villaggio vivevano non più di 5 turchi. Quando Cipro ottenne l'indipendenza nel 1960, i suoi abitanti erano 2019 greci. Prima dell'invasione turca del 1974, vi abitavano 2363 greci, ma furono cacciati dall'esercito turco in avanzata. Nel 1978 la popolazione turca fu registrata dall'amministrazione dell'occupazione come 311, ma questo totale non comprendeva le donne.[11]

Nel 1976 e 1977 sono immigrate famiglie turche dai distretti di Kozan e Feke della regione turca di Adana. Tra loro ci sono anche alcuni turco-ciprioti. Secondo il censimento del 2006, la popolazione di Marathovounos era di 876 abitanti.[12]

Educazione[modifica | modifica wikitesto]

Scuola primaria[modifica | modifica wikitesto]

La scuola primaria di Marathovounos fu istituita per la prima volta nel 1869. Il primo insegnante nominato nel villaggio fu Evgrafos Evstratiou. Nel 1974, durante l'anno scolastico 1973-74, 330 studenti frequentavano la scuola.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (TR) KKTC 2011 Nüfus ve Konut Sayımı [Northern Cyprus 2011 Population and Housing Census] (PDF), Northern Cyprus State Planning Organization, 6 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2013).
  2. ^ a b c d e Goodwin, Jack C. "An Historical Toponymy of Cyprus (4th edition)," Nicosia (copy number 6)."Tziados"
  3. ^ Marathovounos, su prio-cyprus-displacement.net. URL consultato il 29 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2018).
  4. ^ a b Occupied Marathovounos, su kypros.org.
  5. ^ Hill, Sir George, A History of Cyprus, Vol. IV., Cambridge University Press, Cambridge, 1952, reprinted 2010, ISBN 978-1-108-02065-7. pp 133-137.
  6. ^ Charalambides, Costas Dimitri: Historical Study-Marathovounos the beginning and the end of the Turkish presence. http://kypros.org/Occupied_Cyprus/marathovounos/
  7. ^ A parte questa citazione sul sito web di Marathovounos, non è ancora stato confermato da un'altra fonte che questo massacro sia effettivamente avvenuto a Tziaos. George Hill scrive dei "massacri" ma, a parte i casi in cui sono stati giustiziati noti greco-ciprioti o gli oltraggi commessi dalle truppe arrivate per sedare l'attesa rivolta, è a corto di informazioni specifiche sugli abitanti dei villaggi e sui numeri al di fuori di Nicosia e Larnaca.
  8. ^ Traduzione dal greco), Pubblicato il 7 settembre 2001.
  9. ^ Cyprus Government Railway U-Tube
  10. ^ Archived copy, su wessexpf.org.uk. URL consultato il 15 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  11. ^ Colonial Office (1893), "Cyprus: Report on the census of Cyprus, taken 6th April 1891," Mediterranean, No. 39. London: Colonial Office. • Department of Statistics and Research, 1997. Estimates of Turkish Cypriots and Settlers from Turkey, Ministry of Finance [Republic of Cyprus], Nicosia. • Fehmi, Hasan (2003), "Güney’de Kalan Değerlerimiz," Lefkoşa (Nicosia): Özyay Matbaacılık. • Fellahoğlu, Esat (2010), "Ulusal Direnişte Baf Köyleri," İstanbul: Bayrak Matbaacılık. Giray, Halil: KKTC Yerleşim Birimleri, Yürürlükteki ve Eski İsimler Listesi KKTC İskân Bakanlığı : KKTC Coğrafi İsimler Kataloğu : (Cilt – I and II), Lefkoşa.
  12. ^ Hatay, Mete, (2005). "Beyond Numbers: An Inquiry into the Political Integration of the Turkish ‘Settlers’ in Northern Cyprus," PRIO/Cyprus Centre Report 4/2005, Nicosia/Oslo, PRIO.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Jack C. Goodwin, An Historical Toponymy of Cyprus, IV, Nicosia, 1984.
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