Lucilla Calfus Antonelli

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Lucilla Calfus Antonelli (Milano, 10 ottobre 1886Milano, 2 febbraio 1975[1]) è stata una scrittrice e giornalista italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Moglie del commediografo Luigi Antonelli, fu autrice di romanzi e commedie soprattutto per l'infanzia; ottenne ampia visibilità negli anni trenta con il programma radiofonico Il cantuccio dei bambini.[2]

Stimata da Ada Negri, fece parte dell'Academia Latinitatis Excolendae e dell'Accademia Filologica Italiana; fu consigliere ONAS, socia per chiara fama della SIAE; medaglia d'oro della città di Milano, medaglia d'oro del giornalismo, vincitrice di due premi di cultura della Presidenza del Consiglio.

Collaborò con La Domenica del Corriere e La Lettura, su cui apparvero testi poi raccolti in volume.[2] Alcune sue opere furono tradotte all'estero.[3]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

(elenco parziale)

  • Vita e miracoli di una vecchia madia, Milano, Bemporad, 1921.
  • Asina di Galilea, Milano, Sonzogno, 1922.
  • La via cieca : commedia in tre atti, Milano, Rizzoli, 1927.
  • Fluffy peso piuma, Milano, Corbaccio, 1931.
  • I racconti della ranocchia turchina, Milano, Mondadori, 1933.
  • Un ragazzo ha veduto, Milano, Ceschina, 1937.
  • Zingaro bianco, Milano, Corbaccio, 1941.
  • La seconda aurora, Milano, Rizzoli, 1946.
  • Le Memorie della piccola Alice, Milano, Ceschina, 1954.
  • Due bimbi nella Luna. Romanzo fantastico, Ceschina, 1960.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ È morta la scrittrice Lucilla Antonelli, in Corriere della Sera, 3 febbraio 1975, p. 4.
  2. ^ a b Antonelli Calfus Lucilla (1886-1975), su letteraturadimenticata.it.
  3. ^ ANTONELLI, Lucilla, su librairie-compagnie.fr. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Curzia Ferrari, Lucilla Antonelli nella vita e nell'arte, Milano, M. Gastaldi, 1962.
  • Sabrina Maria Fava, Lucilla Calfus Antonelli, in Dizionario biografico dell'educazione 1800-2000, Milano, Editrice Bibliografica, 2013, pp. 244-245.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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