Loci communes

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Loci communes
Titolo originaleLoci communes rerum theologicarum seu hypotyposes theologicae
Frontespizio dei Loci praecipui theologici del 1552
AutoreFilippo Melantone
1ª ed. originale1521
Editio princeps1521
Lingua originalelatino

Loci communes o Loci communes rerum theologicarum seu hypotyposes theologicae ("Luoghi comuni in teologia o tematiche dottrinali fondamentali”) è un’opera latina del teologo luterano Filippo Melantone, pubblicata nel 1521.[1]

Altre edizioni modificate furono edite nel corso della vita dell’autore, nel 1535, nel 1543 e nel 1559. Martin Lutero disse di esso che “non fu mai scritto un libro migliore”.[2] La sua esistenza giustifica l’assenza di un trattato di teologia sistematica fra le opere di Lutero. I loci furono originariamente scritti in latino; una versione tedesca di Justus Jonas fu data alle stampe nel 1538 e quella dello stesso Melantone nel 1553.

Il libro espone la dottrina cristiana discutendo i "pensieri guida" dall'Epistola ai Romani, e avevano lo scopo di guidare il lettore a una corretta comprensione della Bibbia in generale.

Creazione e revisioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1519 e nel 1520 Melantone si occupò diffusamente dell'Epistola ai Romani, che trattò anche in un ciclo di conferenze. I suoi studi divennero una presentazione sistematica dei concetti dottrinali teologici di base. Gli studi preliminari e dispense apparvero in diverse ristampe non autorizzate nel 1520/21, fatto che incoraggiò Melantone a rivedere il materiale in modo appropriato e completo. La prima edizione dei Loci apparve nel dicembre 1521 e fu subito accolta come un nuovo dogma completo e fondamentae della Riforma luterana. I teologi evangelici sostituirono le "somme speculative e i commenti a sentenze della Scolastica" con i loci.[3] Differiscono da questi in due punti essenziali: sono un'interpretazione del messaggio biblico basata esclusivamente sulla Bibbia , e hanno un approccio teologico empirico.

La seconda edizione del 1535 fu notevolmente ampliata. In esso, il carattere umanistico di Melantone emerge più chiaramente, "cercando di trasmettere la verità cristiana con le intuizioni della filosofia antica".

Con la terza edizione del 1544 i Loci raggiungono la loro forma definitiva come testo di riferimento dell'antica ortodossia protestante. Significativi cambiamenti di contenuto possono essere visti in particolare nella dottrina del libero arbitrio, che è stata qui ammorbidita rispetto al drastico rigetto delle precedenti edizioni.[4]

L'ultima edizione dei Loci apparve nel 1559, poco prima della morte di Melantone.

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Loci communes del 1521[modifica | modifica wikitesto]

  1. De hominibus viribus adeoque de libero arbitrio
  2. De peccato
  3. De lege
  4. De evangelio
  5. De gratia
  6. De iustificatione et fide
  7. De discrimine veteris ac novi testamenti item de abrogatione legis
  8. De signis
  9. De caritate
  10. De magistratibus
  11. De scandalo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Diarmaid MacCulloch, The Reformation, Penguin Books, 2005, p. 140.
  2. ^ WA, TR 5511. ("non est melior liber post scripturam sanctum".)
  3. ^ Pöhlmann: prefazione in: Melantone, Loci communes, 1521, p. 9.
  4. ^ Grotefeld et al. : testi originali:, p. 144

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (LA) (DE) Filippo Melantone: Loci communes 1521 . Latino-tedesco tradotto da Horst-Georg Pöhlmann. 2ª edizione, Gütersloh 1997. ISBN 3-579-00256-2
  • Stefan Grotefeld, Matthias Neugebauer, Jean-Daniel Strub, Johannes Fischer (Hg.): Quellentexte theologischer Ethik von der Alten Kirche bis zur Gegenwart. Kohlhammer, Stuttgart 2006. ISBN 978-3-17-018747-4. (enthält Auszüge aus den Versionen von 1521, 1535, 1544 in deutscher Übersetzung).
  • (LA) Secunda aetas locorum theologicorum (= 2ª ed. del 1533). In: Heinrich Ernst Bindseil (Hg.): Philippi Melanthonis Opera quae supersunt omnia. voll. 21 (= Corpus Reformatorum. Vol. 21). Schwetschke, Braunschweig 1854, pp.. 331-560. (online)
  • (LA) Tertia aetas locorum theologicorum (= 3ªed. del 1543). In: Heinrich Ernst Bindseil (Hg.): Philippi Melanthonis Opera quae supersunt omnia. vol. 21 (= Corpus Reformatorum. vol. 21). Schwetschke, Braunschweig 1854,pp. 601-1106. (online)
  • (DE) Heubtartikel Christlicher Lere: Melanchthons deutsche Fassung seiner Loci theologici nach dem Autograph und dem Originaldruck von 1553. Berlino, 2002. ISBN 978-3374019502
  • (DE) Melanchthons Werke (deutsch), II. Vol.: Loci communes von 1521 – Loci praecipui theologici von 1559, a cura di Hans Engelland, Gütersloh 1952–53 (con testo originale latino)
  • (LA) (DE) Loci praecipui theologici nunc denuo cura et diligentia summa recogniti multisque in locis copiose illustrati 1559. Lateinisch-deutsch. vol. 1. Herausgegeben und übersetzt von Peter Litwan und Sven Grosse unter Mitarbeit von Florence Becher-Häusermann. Evangelische Verlagsanstalt, Lipsia, 2018. ISBN 3-374-05296-7

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