Limite di indebitamento

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Un limite di indebitamento o tetto di indebitamento è un meccanismo legislativo che limita l'importo totale che un paese può prendere in prestito o quanto debito può essere autorizzato ad assumere. Diversi paesi hanno restrizioni sulla limitazione del debito.

Di solito questo è misurato come percentuale del PIL, ma a volte può anche essere definito in termini assoluti.

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Diversi paesi hanno in vigore leggi sulla limitazione del debito, inclusi gli Stati Uniti, che tuttavia sono costretti frequentemente ad alzare tale valore per evitare un Default finanziario[1][2]. La Polonia è l'unica nazione con un limite costituzionale al debito pubblico, fissato al 60% del PIL: per legge, infatti, un bilancio non può passare con una violazione di tale limite in atto[3]. Anche la Danimarca, infine, possiede nel proprio ordinamento una limitazione sull’ammontare di debito che può essere contratto dal Paese, tuttavia quest’ultimo è mantenuto ad una percentuale così alta che risulta impossibile da raggiungere, e dunque sostanzialmente irrilevante.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ home.treasury.gov, https://home.treasury.gov/policy-issues/financial-markets-financial-institutions-and-fiscal-service/debt-limit. URL consultato il 24 giugno 2019.
  2. ^ Copia archiviata, su investmentfrontier.com. URL consultato il 20 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2021).
  3. ^ sejm.gov.pl, http://www.sejm.gov.pl/prawo/konst/angielski/kon1.htm.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]