Legge d'Allarde

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La legge d'Allarde[1], spesso erroneamente chiamata decreto d'Allarde, è una legge presentata da Pierre d'Allarde all'Assemblea nazionale costituente francese e approvata il 2 e 17 marzo 1791 che rinnovava l'editto di Turgot del 1776 che aveva soppresso le corporazioni e liberalizzato il commercio del grano. Questa misura aveva provocato così tante rivolte popolari e proteste contro la riduzione dei salari e l'aumento del prezzo del pane, che il re aveva dovuto licenziare Turgot il 13 maggio 1776 e revocare la sua legge.

Con la Legge Le Chapelier del 14 e 17 giugno 1791, che aboliva le corporazioni esistenti sotto l'Ancien Régime, queste disposizioni legislative hanno stabilito il principio del libero accesso al commercio all'interno della società francese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Pierre Gilbert Leroi, baron d'Allarde, in Encyclopédie Larousse. URL consultato il 23 febbraio 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Alain Plessis, Naissance des libertés économiques : liberté du travail et liberté d'entreprendre : le décret d'Allarde et la loi Le Chapelier, leurs conséquences, 1791-fin XIX siècle, in Histoire industrielle, Parigi, Institut d'histoire de l'industrie, 1993, ISBN 2-909977-00-5.