Legacy of Sound

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Legacy of Sound
Paese d'origineBandiera della Svezia Svezia
GenerePop
Periodo di attività musicale1992 – 1996
EtichettaAriola Records, Ricochet Records
Album pubblicati3
Studio2
Raccolte1

I Legacy of Sound erano un gruppo musicale svedese attivo fra il 1993 e il 1996 e formato da Meja Kullersten, Anders Bagge e Peter Swartling, talvolta assistiti dal cantante James Gicho e dai musicisti Lori Perry e Nevada Cato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Formato nel 1992 dalla cantante Meja Kullersten con i musicisti e produttori discografici Anders Bagge e Peter Swartling, i Legacy of Sound sono saliti alla ribalta con il loro singolo di debutto Happy, che ha raggiunto la 18ª posizione della classifica svedese all'inizio del 1993.[1] Il loro album di debutto Holy Groove è uscito su Ariola Records ed è entrato nella classifica nazionale al 47º posto.[2] Il loro secondo disco Tour de Force è stato pubblicato nel 1995 e ha ottenuto minor successo. Il gruppo si è sciolto nel 1996; Meja ha avviato la propria carriera da solista, trovando successo internazionale con il singolo All 'Bout the Money.[3]

Nelle esibizioni dal vivo dei Legacy of Sound, solo Meja mostrava il volto; i musicisti Anders Bagge e Peter Swartling erano invece soliti indossare costumi da ranocchio.[4]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

  • 1993 – Holy Groove
  • 1995 – Tour de Force

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 1996 – Legacy of Sound

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 1993 – Happy
  • 1993 – When Is It Love
  • 1993 – Feel So Good
  • 1993 – I Can't Let U Go
  • 1994 – Livin' & Learnin'
  • 1994 – Woman in Me
  • 1995 – Wait
  • 1995 – I Wanna Give You My Lovin'
  • 1996 – Boy Don't Miss the Train

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) LEGACY OF SOUND FEAT. MEJA - HAPPY (SONG), su swedishcharts.com. URL consultato il 1º dicembre 2021.
  2. ^ (EN) LEGACY OF SOUND - HOLY GROOVE (ALBUM), su swedishcharts.com. URL consultato il 1º dicembre 2021.
  3. ^ (SV) Anna Fribergh, Blyg Bagge var grodman, su expressen.se, Expressen, 22 settembre 2008. URL consultato il 1º dicembre 2021.
  4. ^ (SV) Harry Amster, Dan Hansson, Bagge vågar tacka ja, su svd.se, Svenska Dagbladet, 1º novembre 2008. URL consultato il 1º dicembre 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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