La derelitta (Trentacoste)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da La derelitta (scultura))
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

«Diseredata! Derelitta! La povera fanciulla certamente è rimasta orfana e priva di tetto, e la sua miserevole condizione è tale da essere raffigurata completamente ignuda.»

La derelitta
La scultura nel 1895
AutoreDomenico Trentacoste
Data1893
Materialemarmo
Altezza84 cm
UbicazioneMuseo Revoltella, Trieste

La derelitta, anche nota come La diseredata,[2][3] è una scultura marmorea dello scultore italiano Domenico Trentacoste, realizzata tra il 1893 e il 1894.[4] Attualmente l'opera è conservata al museo Revoltella di Trieste.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La derelitta venne esposta al Salone di Parigi del 1894 e valse al Trentacoste un gran premio destinato alla scultura.[6] Nel 1895 l'opera venne esposta alla prima Biennale di Venezia, dove conquistò il primo premio per la scultura e contribuì alla fama dello scultore palermitano, fino ad allora poco conosciuto in Italia.[5][7] L'imperatrice d'Austria, Elisabetta di Baviera, vide la statua all'esposizione ed espresse il desiderio di acquistarla, ma non poté perché l'opera venne acquistata prima dal museo triestino, dove si trova tuttora.[2] Una versione in gesso si trova alla galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, a Firenze, e venne donata nel 1933 da Fernanda Ojetti.[6][8]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La statua raffigura una fanciulla completamente nuda che cerca di coprirsi pudicamente, in quanto la sua condizione sociale è tale da non permetterle neppure una veste per coprirsi.[9] La ragazza rivolge lo sguardo per terra, evitando quello dello spettatore, e i suoi occhi sono socchiusi. Ella si chiude in un abbraccio protettivo, stringendosi in tutta sé stessa, e il suo corpo si contrae, come rivela la postura dei piedi, a simboleggiare il suo tormento silente.[9] Ai contemporanei dell'autore l'opera richiamava un'altra scultura italiana: La fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini, con la quale condivide la purezza esecutiva.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La vita italiana rivista illustrata, 1895, pp. 532-533. URL consultato il 20 aprile 2022.
  2. ^ a b La vita italiana rivista illustrata, 1895. URL consultato il 20 aprile 2022.
  3. ^ Il pensiero italiano repertorio mensile di studi applicati alla prosperità e coltura sociale, 1894. URL consultato il 20 aprile 2022.
  4. ^ ASAC Dati: Ricerca avanzata opere d'arte [collegamento interrotto], su asac.labiennale.org. URL consultato il 20 aprile 2022.
  5. ^ a b TRENTACOSTE, Domenico in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 20 aprile 2022.
  6. ^ a b Derelitta figura femminile scultura, ca 1894 - ca 1894, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 20 aprile 2022.
  7. ^ Emporium: rivista mensile illustrata d'arte, letteratura, science e varieta, Istituto italiano d'arti graphiche., 1895. URL consultato il 20 aprile 2022.
  8. ^ Carlo Sisi e Vanessa Gavioli, La Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti: storia e collezioni, Silvana, 2005, ISBN 978-88-366-0606-1. URL consultato il 20 aprile 2022.
  9. ^ a b La Derelitta, ritratto di una povertà bella, sofferente, dignitosa e pronta a reagire, su Stile Arte, 3 ottobre 2014. URL consultato il 20 aprile 2022.
  10. ^ (EN) In the Sign of Tuscan Artistic Tradition: The Creative Experience of Marino Marini at the Accademia di Belle Arti di Firenze, 1917–1923, su Center for Italian Modern Art. URL consultato il 20 aprile 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Scultura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di scultura