La Ruffiana

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
(EN)

«Her quips reek of garlic.»

(IT)

«Le sue battute puzzano d'aglio.»

La Ruffiana, Scaramuccia e Zanni in un quadro di Karel Dujardin

La Ruffiana è una maschera femminile della Commedia dell'arte. Tra i personaggi più anziani, possiede un passato oscuro dove ha praticato anche la prostituzione. La maschera è spesso usata in relazione al gruppo dei vecchi, dei quali è un membro.

La maggior parte delle volte, Ruffiana è impegnata in una relazione romantica con Pantalone, sebbene il suo amore spesso non venga corrisposto. Ella viene generalmente descritta come loquace, pettegola, subdola e dispettosa, anche se in fondo si rivela una persona gentile. È stata descritta anche come outsider, per via della sua tendenza a mescolare le cose causando problemi agli altri personaggi.[2][3][4]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

La Ruffiana deve il suo nome alla parola italiana "ruffiano", da cui, attraverso il francese, deriva anche la parola inglese "ruffian". Un "ruffiano" è «chi, per denaro o altro compenso o interesse personale, agevola gli amori altrui».[5] Il personaggio è quindi legato anche ai procacciatori, alle anziane signore e ai magnaccia della commedia latina antica.

Caratterizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Tipicamente, la Ruffiana ricopre il ruolo di ex-prostituta. Nonostante sia in pensione da tempo, conosce tutto quel che c'è da sapere sull'attività. Per questo motivo, a volte fornisce dei consigli ai personaggi più giovani per quanto riguarda l'ambito romantico. In veste di personaggio anziano in pensione, può ricoprire altri ruoli più oscuri, come una paesana o una donna che perseguita i ragazzi più giovani.

Quando viene interpretata nella zona settentrionale dell'Italia, in particolare vicino a Venezia, viene ritratta come una semplice cittadina pettegola. Invece, se scendiamo nella zona del napoletano, appare come levatrice o anziana donna delle erbe.

Altri ruoli comuni per la Ruffiana sono una misteriosa donna che possiede poteri magici o una persona romanì. La maggior parte degli altri personaggi della commedia non si fida o teme le streghe e i rom, perché tipicamente ladri dispettosi. La Ruffiana è nota per la sua profonda conoscenza in fatto di incantesimi e pozioni; può usare i suoi poteri per prevedere il futuro e immischiarsi nelle vite dei personaggi più giovani.[1][6][7]

Costume[modifica | modifica wikitesto]

La maschera è stata vista in diversi abiti, che variano di stile in base alla direzione che deve prendere il personaggio. Tradizionalmente, è vestita come una paesana napoletana. Spesso viene vista anche adornata da un mantello e una maschera, accompagnati occasionalmente da un bastone.[2][8][9][10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Pierre-Louis Duchartre, The Italian Comedy, Dover Publications, 1754.
  2. ^ a b (EN) John Rudlin, Commedia Dell'Arte: An Actor's Handbook, Routledge, 1994, ISBN 978-04-1504-770-8.
  3. ^ (EN) Barry Grantham, Playing Commedia: A Training Guide to Commedia Techniques, Nick Hern Books, 2000, p. 237, ISBN 978-18-5459-466-2.
  4. ^ (EN) Patrizia Bettella, The Ugly Woman: Transgressive Aesthetic Models In Italian Poetry From The Middle Ages To The Baroque, University of Toronto Press, 2005, ISBN 978-08-0203-926-2.
  5. ^ Ruffiano, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 marzo 2021.
  6. ^ (EN) Kate Meehan, Ruffiana and the Gender Politic: An Historical Context, su lafeniceaustin.org, 31 gennaio 2015. URL consultato il 2 marzo 2021.
  7. ^ Achille Mango e Vito Pandolfi, La commedia in lingua nel Cinquecento, Lerici, 1966, p. 160.
  8. ^ (EN) Barry Grantham, Playing Commedia: A Training Guide to Commedia Techniques, Nick Hern Books, 2000, p. 238, ISBN 978-18-5459-466-2.
  9. ^ (EN) M. A. Katritzky, The Art of ‘Commedia’. A Study in the ‘Commedia dell'Arte’ 1560 – 1620 with Special Reference to the Visual Records, Rodopi, 2006, p. 205, DOI:10.1515/arbi.2008.060, ISBN 978-90-4201-798-6.
  10. ^ (EN) Anya Peterson Royce, Movement and Meaning: Creativity and Interpretation in Ballet and Mime, Indiana University Press, 2006, p. 86, ISBN 978-02-5333-888-4.
  Portale Teatro: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Teatro