La costituzione inglese

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La costituzione inglese
Titolo originaleThe English Constitution
AutoreWalter Bagehot
1ª ed. originale1867
Generesaggio
Sottogenerepolitica
Lingua originaleinglese

La costituzione inglese (traduzione dal titolo originale The English Constitution) è un libro di Walter Bagehot scritto nel 1867. Esplora la costituzione (scritta, ma consuetudinaria) del Regno Unito, soffermandosi soprattutto sul Parlamento e sulla Monarchia Britannica, e comparando il governo inglese con quello americano. L'opera diventò un testo fondamentale e fu tradotto in varie lingue.

Osservazioni sulla comparazione dei governi

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I riferimenti di Bagehot sul Parlamento sono diventati obsoleti, invece le sue osservazioni sulla monarchia sono ancora considerate centrali per comprendere la monarchia costituzionale. Definì i diritti e i ruoli del monarca vis-à-vis al governo in tre punti o frasi:

  • The right to be consulted; (diritto di essere consultato)
  • The right to advise; (diritto di consigliare)
  • The right to warn. (diritto di avvertire)

Generazioni di monarchi britannici hanno studiato l'analisi di Bagehot.

L'autore ha inoltre diviso la Costituzione in due parti: Dignified (la parte nobile) e Efficient (la parte operativa): l'opera esprime la tesi secondo cui "nell'Inghilterra del XIX secolo lo spettacolo teatrale della società ispirava la deferenza dei governati verso i governanti. La parte nobile - oggi diremmo simbolica - delle Istituzioni affascinava il popolo e lo convinceva ad accettare le decisioni della parte operativa della Costituzione, cioè il governo di gabinetto espresso dal Parlamento"[1].

Walter Bagehot nell'opera loda quello che ora viene definito governo parlamentare (che egli chiama 'governo di gabinetto', cabinet government) e allo stesso tempo critica il sistema americano per i numerosi difetti ed assurdità che vi rileva, come la sua relativa mancanza di flessibilità e responsabilità. Citando ciò che scrive "un sistema parlamentare forma il pubblico, mentre un sistema presidenziale lo corrompe".

Loda il Parlamento come un luogo di "reale dibattito", considerando invece i dibattiti del Congresso degli Stati Uniti d'America come dei "Prologhi senza uno spettacolo". Bagehot afferma che la differenza sta nella sostanza, poiché i dibattiti al Parlamento hanno la possibilità di rovesciare un governo, mentre i dibattiti al Congresso non hanno questo importante potenziale.

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