John Aynsley I

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John Aynsley, noto come John Aynsley I (17521829), è stato un ceramista e decoratore britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

John Aynsley I è il personaggio più importante nell'ambito di una famiglia di ceramisti attiva a Longton, nello Staffordshire, dalla fine del XVIII secolo alla fine del XIX secolo.[1][2][3]

John Aynsley I aprì la sua manifattura nel 1775[3][4] e solamente un secolo dopo, John Aynsley II (1823-1907), sposto l'azienda a Stoke nel Kent, per migliorarne la produttività, realizzando un prodotto forte, resistente, translucido, e straordinariamente bianco,[5] con il quale attirò l'attenzione della regina Vittoria del Regno Unito, che con le sue commissioni sui prodotti di Aynsley II alzò la reputazione e la fama dell'azienda.[5]

John Aynsley I si specializzò nella produzione di terraglie color crema e di porcellane,[2] caratterizzate da una decorazione con un certo gusto e brillante,[1] effettuata con dipinti a mano e variamente colorati.[5]

I soggetti a carattere popolare,[2] talvolta trasferiti sul pezzo da incisioni, erano anche piuttosto complessi come la Battaglia tra Humphries e Mendoza oppure il Club del catch.[1]

I suoi pezzi, John Aynsley I, li firmava spesso con "J. Aynsley" oppure con "Lane End", dalla località dove era situata la manifattura.[1]

Aynsley I si dimostrò notevolmente capace anche come lustratore.[1]

Il nome della famiglia Aynsley è presente in altre due firme i cui marchi sono riprodotti su pezzi usciti dalla manifattura di Longton, nella seconda metà del XIX secolo: quello di Henry Aynsley & Co. e John Aynsley and Sons.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f John Aynsley, in le muse, I, Novara, De Agostini, 1964, p. 482.
  2. ^ a b c Aynsley, John, su sapere.it. URL consultato il 12 marzo 2019.
  3. ^ a b (EN) John Aynsley, su gaukartifact.com. URL consultato il 24 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2020).
  4. ^ (EN) Speed, Strength and Truth United, su webapps.fitzmuseum.cam.ac.uk. URL consultato il 12 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2016).
  5. ^ a b c (EN) Jewelrymaking Through History, su books.google.it. URL consultato il 12 marzo 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Daniela Di Castro e Roberto Valeriani, Il valore delle porcellane europee, Umberto Allemandi Editore, 1985.
  • T. Emiliani e E. Emiliani, Tecnologia dei Processi Ceramici, Faenza, Società Editrice Ceramurgia s.r.l., 1982.
  • G. P. Emiliani e F. Corbara, Tecnologia Ceramica "Le Materie Prime", I, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., 1999.
  • G. P. Emiliani e F. Corbara, Tecnologia Ceramica "Le Lavorazioni", II, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., 1999.
  • G. P. Emiliani e F. Corbara, Tecnologia Ceramica "Le Tipologie", III, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., 2001.
  • (FR) Christine Lahaussois, La céramique, Massin, 2000.
  • (DE) P. Rada, Die Technik der Keramik, Dausien, 1989.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]