Jacob Pleydell-Bouverie, II conte di Radnor

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Jacob Pleydell-Bouverie

Lord luogotenente del Berkshire
Durata mandato1791 –
1819
MonarcaGiorgio III
PredecessoreWilliam Craven, VI barone Craven
SuccessoreWilliam Craven, I conte di Craven

Dati generali
Suffisso onorificoConte di Radnor
UniversitàUniversity College (Oxford)

Jacob Pleydell-Bouverie, II conte di Radnor (Westminster, 4 marzo 1750Longford Castle, 27 gennaio 1828), è stato un nobile e ufficiale inglese[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio di William Bouverie, I conte di Radnor, e della sua prima moglie, Harriet Pleydell. Frequentò la Harrow School e l'University College (Oxford).

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Prese posto nella Camera dei comuni] fino al 1771. Successe al padre nel 1776. Nel 1779 venne nominato capitano del Northamptonshire Militia e nel 1791[1] fu Lord luogotenente del Berkshire.

Il 30 novembre 1780 fu deputato per Wiltshire, carica che mantenne fino 19 novembre 1791, e nel 1802 per il Kent[1].

Fu nominato colonnello del Berkshire Militia (1791-1800)[1].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 24 gennaio 1777, Anne Duncombe, figlia di Anthony Duncombe, I barone Feversham. Ebbero sette figli:

  • Lady Mary Anne Pleydell-Bouverie (28 aprile 1778–5 ottobre 1790);
  • William Pleydell-Bouverie, III conte di Radnor (1 maggio 1779–9 aprile 1869);
  • Duncombe Pleydell-Bouverie (28 giugno 1780–5 novembre 1850), sposò Louisa May, ebbero una figlia;
  • Lawrence Pleydell-Bouverie (6 agosto 1781–23 novembre 1811);
  • Lady Harriet Pleydell-Bouverie (2 settembre 1782–31 dicembre 1794);
  • Lady Barbara Pleydell-Bouverie (17 ottobre 1783–26 giugno 1798);
  • reverendo Frederick Pleydell-Bouverie (16 novembre 1785–6 giugno 1857), sposò Elizabeth Sullivan, ebbero due figli;
  • Philip Pleydell-Bouverie (21 ottobre 1788–27 maggio 1872), sposò Maria à Court, ebbero un figlio.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 27 gennaio 1828 a Longford Castle, nel Wiltshire.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d James William Edmund Doyle, The Official Baronage of England, v. 3, London, Longmans, Green, 1886, pp. 95–96.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN65536585 · ISNI (EN0000 0000 2749 6270 · ULAN (EN500324177 · LCCN (ENn87895093 · GND (DE1152239414 · WorldCat Identities (ENlccn-n87895093
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