Ita finitima sunt falsa veris, ut in præcipitem locum non debeat se sapiens committere

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Ita finitima sunt falsa veris, ut in præcipitem locum non debeat se sapiens committere ovvero "Il falso è così vicino al vero che il saggio non deve arrischiarsi su un passo così pericoloso".

Motto contenuto nel Academica (II, XXI) di Cicerone, che ben descrive i casi incerti dove è bene non prendere posizione. Tutta l'opera tratta della Verità e della sua ricerca; Cicerone affronta il problema gnoseologico distaccandosi dallo scetticismo dell'Accademia platonica e introducendo il probabilismo dove difficilmente si potrà arrivare ad una Verità assoluta.

Questa locuzione è stata raccolta da Michel de Montaigne nella sua opera Saggi (1580) importante per i successivi Blaise Pascal, Jean-Jacques Rousseau e Marcel Proust. La troviamo anche successivamente nel racconto "La sentenza memorabile" di Leonardo Sciascia[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sellerio Editore, 1982

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]